Il mistero delle persone scomparse

Foto della giornata internazionale delle persone scomparse

Dagli anni ’70 ad oggi sono più di 30 mila le persone scomparse in Italia, solo negli ultimi due anni si registrano quasi 3 mila casi. Persone inghiottite nel nulla, delle quali si è persa qualsiasi traccia. In media scompaiono 28 persone al giorno: il dato è alquanto impressionante.

Anche a Cosenza e in provincia i casi crescono e allarmano la popolazione. Solo negli ultimi tempi si sono registrate diverse scomparse: una giovane 20enne rumena, Alexandra Roxana Radac, è sparita nel nulla lo scorso 19 settembre da Bisignano; un 21enne originario di Mendicino era scomparso dalla casa di cura di Grimaldi (ritrovato poi il giorno dopo a Marzi); una donna di origini russe, di 48 anni, è scomparsa il 3 ottobre a Scalea (ritrovata lunedì, purtroppo, deceduta in mare) e per ultima, sabato, la scomparsa di Brunella Guagliani, la donna di 54 anni (della quale abbiamo già parlato) tra località Cerviolo nei pressi della Fossiata e i paesi di Longobucco e di Bocchigliero, nella Sila cosentina.

Ma dove vanno a finire questi scomparsi?

Alcuni di loro tornano a casa da soli, altri vengono ritrovati dalle forze dell’ordine, ma tanti altri non hanno mai fatto ritorno. Un vero e proprio mistero.

Il 70% delle scompare è volontaria, cioè autonomamente la persona fugge lontano dalla propria abitazione, intenzionalmente facendo perdere le proprie tracce. Tante le possibili cause, ma tra i molti scomparsi una fetta significativa è fatta, anche, da anziani malati di alzheimer che più che scomparire si perdono.

Giovani, anziani e bambini, uomini e donne, alcuni di loro si ritrovano in luoghi definiti come “inaccessibili” o in aree dove erano già stati cercati. Un 20% scompare a causa di disturbi psicologici gravi, il resto si divide tra incidenti, omicidi occultati, accadimenti non spiegati o spiegabili.

Dei gialli che per anni anni si cerca di risolvere e che non trovano la parola fine, lasciando nello sconforto parenti ed amici.

Anche nel territorio cosentino, ancora oggi si indaga, su scomparse avvenute anni fa, come nel caso di Rina Pennetti, della quale non si hanno notizie dal 2009. La donna, allora 34enne, scomparve a Rende e non fece più ritorno nel proprio appartamento di Spezzano della Sila.

Nel 2005 si persero le tracce di Giuseppe Loria, all’epoca 26enne. Quel giorno il suo datore di lavoro lo accompagnò a San Giovanni in Fiore, dove abitava con la madre. Si fece lasciare poco distante, di fronte a un albergo, salì su un’altra vettura e da allora non si seppe più nulla di lui.

Nel 2012 Patrik Tocci, allora 33enne scomparve da Rota Greca, di lui rimase solo la sua Bmw ritrovata a Fagnano tra lo svincolo di Guardia Piemontese e la strada che porta a San Marco Argentano.

O ancora il caso di Carmine Di Santo, il pastore di 34 anni scomparso nel nulla nel 2014, in contrada Barbaro di Fiumefreddo Bruzio. L’uomo uscì di casa per fare una passeggiata e non torno più.

Questi solo alcuni dei casi nel nostro territorio che, ancora oggi, sono un mistero.

Con la speranza e la preghiera che tutti gli scomparsi facciano ritorno a casa sani e salvi. Restiamo vicini alle famiglie che li ricercano disperatamente. 

Valentina Mollica