Il “Premio Alarico” e gli “uomini sessuali”

Checco Zalone e gli uomini sessuali

L’ultima genialata del settore nonsisabenequale della corte dei miracoli di Mario Occhiuto. Assegnare il “Premio Alarico” a un avvocato noto in tutta Italia per asserire che i gay sono malati, sì come dicono i benpensanti. E quando esce fuori questa cosa, è inevitabile pensare agli “uomini sessuali” di Checco Zalone. Tra Zalone e il tizio che ha preso il “Premio Alarico” c’è un abisso di differenza…

Gli uomini sessuali sono gente tali e quali 
come noi, noi normali 
sanno piangere 
sanno ridere 
sanno battere le mani 
proprio come noi che siamo sani 
gli uomini sessuali 
non c’avranno gli assorbenti 
ma però c’hanno le ali 
per volare via con la fantasia 
da questa loro atroce malattia

Ecco invece la motivazione del premio.

“Giancarlo Cerrelli, avvocato cassazionista e canonista è premiato nella categoria “Famiglia & Tutela dei Minori”, per il suo impegno da giurista a favore della famiglia naturale e dei minori. Cerrelli si è distinto a livello nazionale per la promozione della famiglia naturale e la difesa del diritto dei minori ad avere quali genitori un padre e una madre e ciò proprio in un momento storico in cui tutto questo è messo in discussione da una ideologia come quella del gender che è promotrice di una cultura che tende a voler ridefinire il concetto di famiglia.”

Non trovate anche voi allucinante, inaudito che una pubblica amministrazione premi (con il premio Alarico?!?) un avvocato che si è distinto per l’affermazione del principio che i gay sono malati, disturbati e così via? Si può addirittura arrivare a concepire che lo faccia una associazione privata, la libertà di pensiero e di parola è tutelata dalla Costituzione, ma un sindaco, una amministrazione comunale? Sulla base di quali studi medici, sulla base di quale indicazione epidemiologica? L’ OMS dice il contrario.

Il 17 maggio 1990 è una data storica: 25 anni fa infatti l’Oms cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta “una variante naturale del comportamento umano“. Oggi quella data viene ricordata celebrando la “giornata mondiale contro l’omofobia” denominata: Idaho (International Day Against Homophobia).Il cammino per arrivare alla decriminalizzazione dell’omosessualità nella storia è stato lungo e tortuoso: bisogna aspettare l’inizio degli anni ’70 per vedere la comunità gay iniziare a richiedere diritti civili nei Paesi occidentali. Contemporaneamente anche il mondo scientifico inizia a rivedere le teorie riguardo l’omosessualità. Nel 1974 l’omosessualità viene cancellata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) pubblicato dall’American Psychiatric Association (APA). Nella prima versione del 1952 risultava ancora una condizione psicopatologica tra i “Disturbi sociopatici di Personalità”. Nel 1968 era considerata una deviazione sessuale, come la pedofilia, catalogata tra i “Disturbi Mentali non Psicotici”. E ancora nel 1974 sui testi scientifici si parlava di ”omosessualità egodistonica”, ovvero quella condizione in cui una persona omosessuale non accetta il proprio orientamento sessuale e non lo vive con serenità. Questa teoria verrà superata nel 1987 per arrivare poi appunto al 1990, quando anche l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) decide di depennare l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali.

Certo, il premio è coerente con l’idea di barbaricità di Alarico e di Himmler (messo come pubblicità da Occhiuto alla BIT di Milano) che ne era, insieme ad Hitler, un grande estimatore.