Il regalo della mala a Serafini

Alfredo Serafini

Proprio quando sembra che il verminaio giudiziario sia arrivato al suo culmine, la situazione cambia radicalmente e il procuratore Mariano Lombardi, che fino a quel momento ne aveva dette di tutti i colori nei confronti di Spagnuolo, non solo lo nomina coordinatore della Dda di Catanzaro ma fa clamorosamente dietrofront. Tanto da renderlo titolare di una serie di funzioni che finivano per svuotare di fatto il suo ruolo.

Il magistrato Enzo Calderazzo, poi, interrogando il pentito Franco Garofalo si imbatte in una situazione tragicomica. Il collaboratore, braccio destro di Franco Perna fino all’operazione Garden, riferisce alcune vicende relative a un furto patito dal procuratore della Repubblica di Cosenza, Alfredo Serafini, al tentativo di recupero della refurtiva ai fini della restituzione ad opera della criminalità con la mediazione dell’avvocato Marcello Manna (attuale sindaco di Rende) e del dottore Mario Spagnuolo e al mancato recupero della refurtiva stessa.

A questo punto – riferiva il pentito Garofalo – la malavita cosentina pensa a un “indennizzo” per il procuratore Serafini e gli dona un pezzo d’oro fuso, una sorta di lingotto.

Roba da non credere… Eppure parliamo di fatti realmente avvenuti e di un procuratore al quale (lo ribadiamo) qualcuno ha addirittura pensato di intitolare una strada!