Io sto con Iacchite’: il sostegno dei Cinquestelle

Non sarà sfuggito a voi attenti lettori, e noi ne sappiamo qualcosa (del vostro essere scrupolosi ed attenti nella lettura) dalle centinaia e centinaia di mail che ogni giorno ci mandate, che ad oggi gli unici che non hanno detto una parola su questo ennesimo abuso in danno alla libera stampa, sono i deputati e i consiglieri regionali cosentini. Insieme a loro, ovviamente, i loro sodali locali che si attengono alle direttive del silenzio.

Non parlano per paura, perchè il procuratore li ha minacciati di rivelare i loro intrallazzi. Perchè dovete sapere, che nessuno di loro ha la coscienza pulita. Altrimenti avrebbero detto qualcosa, vista la gravità del fatto. Sono tutti da stessa ‘nzalata. Eccezion fatta per chi coraggiosamente, come Enzo Paolini, che ci ha più volte denunciati, è sceso in campo da vero libertario per difendere il nostro diritto a scrivere anche su di lui. Un grazie a quei consiglieri comunali che in queste ore si sono spesi per promuovere un consiglio comunale su questa grave censura, ma soprattutto agli attivisti del 5stelle, che ci sono stati molto e ci stanno molto vicini.

A partire dall’europarlamentare Laura Ferrara, che ha pubblicato sabato “Io sto con Iacchite’”

IO STO CON IACCHITÈ

Il direttore di ‪#‎Iacchitè (sito d’informazione su Cosenza e provincia) Gabriele Carchidi ha portato alla festa dei 10 anni del meetUp di ‪#‎Cosenza la sua testimonianza sui limiti alla libertà d’informazione che stiamo subendo in questo periodo.
L’Italia è al 73 esimo posto per libertà di stampa, e ciò a causa delle pressioni della criminalità e della politica.

Oggi proprio il giornale Iacchitè è stato chiuso. Al di là delle responsabilità penali che si configureranno nei confronti del suo direttore e degli articoli da lui firmati -e che non spetta naturalmente a noi giudicare-, credo che la chiusura di un’intera testata giornalistica rappresenti una sconfitta per uno stato democratico che si basa sui diritti e sulle libertà civili.
‪#‎IoStoConIacchitè

Laura Ferrara

Per continuare con il MeetUp di Cosenza

Se l’Italia si trova la 73° per quanto attiene alla libertà di stampa, forse un motivo c’è! In Europa ci teniamo dietro solo Andorra; anche l’Ungheria di Orban è il paese del “Bengodi”. Poi Burkina Faso e Niger (46esimo e 47esimo posto), roba che ce la sogniamo la democraticità del sistema informativo del Centrafrica.

Ma se c’è un posto dove si sta peggio che in tutto il resto dello stivale riguardo alla libertà di stampa, questa è Cosenza. Due situazioni simili, non uguali, in poco più di un anno e mezzo. A febbraio del 2014 le pressioni di un noto politico cosentino, riuscirono a bloccare le rotative della tipografia De Rose che per un presunto guasto, non riuscì a mandare in stampa una edizione scottante de “L’ora della Calabria”. Il 9 ottobre 2015, la procura di Cosenza mette “off line” e pone sotto sequestro, il sito iacchite.it.
Non vogliamo e non possiamo entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto il dott. Di Maio a firmare la chiusura del sito gestito dal Direttore Gabriele Carchidi, ma riteniamo che sia cosa grave che venga oscurato un organo di informazione, una testata giornalistica on – line perché questa da fastidio alla sfera emotiva di una persona: dovremmo chiedere a Scanzi di non parlar più male di Renzi, potrebbe essere provato psicologicamente e far peggio (se possibile) di quanto sta già facendo.
Rispettiamo il lavoro della magistratura, ma ci chiediamo il perché la stessa non ha pensato di prendere spunto dalle denunce di un giornalista per iniziare un lavoro di indagine ben fatto sulle questioni relative alla presunta cattiva gestione del Comune di Cosenza. Il sequestro rappresenta, a nostro modo di vedere, una forma surrettizia di censura della stampa, vietata innanzitutto dall’art. 21 della Costituzione che – oltre a riconoscere la libertà di manifestazione del pensiero – sancisce, i casi nei quali si può procedere al sequestro. La sensazione che abbiamo in questo momento anche leggendo i deliri di onnipotenza da social network di Mario Occhiuto, è che il sindaco si sia fatto un bell’autogol.

Meetup Cosenza “Amici di Beppe Grillo”

E per finire con il Movimento Cinque Stelle di Rende

È abnorme l’oscuramento del sito Iacchitè.it a seguito di querele del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, sotto la lente della Procura.
In democrazia la politica deve fornire delle risposte, ogni volta che è chiamata pubblicamente in causa. Alla querela si ricorre soltanto dopo aver esercitato il diritto di replica, dopo aver dato la propria versione. Diversamente, l’avvio dell’azione penale può diventare uno strumento pericoloso, privativo della libertà di informazione e di critica; specie ove vi siano, come in questo caso, provvedimenti di oscuramento che ricordano tempi bui. Esprimiamo solidarietà a Gabriele Carchidi, invitando il sindaco Occhiuto a rispondere rispetto ai fatti esposti negli articoli del giornalista cosentino.
‪#‎M5S ‪#‎Rende