La Calabria e il voto che non interessa a nessuno: lettera aperta a Lilli Gruber

Qualche giorno fa, il deputato della Lega Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, ha candidamente affermato nella trasmissione “Otto e mezzo” di La7 che del voto in Calabria non importa niente a nessuno. Sulla “questione”, una nostra lettrice ha deciso di scrivere una lettera aperta alla conduttrice della trasmissione, Lilli Gruber. Eccone il testo. 

Gentilissima Lilli Gruber,
da sua assidua spettatrice mi duole, da calabrese, rappresentarle che Giorgetti (Lega) nella sua trasmissione del 15/01/20 ha affermato con sorprendente disinvoltura che DEL VOTO IN CALABRIA NON INTERESSA A NESSUNO. Solita quale è lei incalzare i suoi ospiti per le giuste cause, mi sarei aspettata una sua adeguata e opportuna reazione. Invece – ahimè – anche Otto e mezzo è caduta nell’onda dell’esclusione del voto in Calabria dai media e da tutte le trasmissioni di approfondimento, per le quali sembra si voti solo in Emilia.

Vorrei ricordare che in Calabria paghiamo le tasse come in Emilia, che qui sforniamo gran parte di quei cervelli che portano lustro al nostro paese in tutto il mondo e che abbiamo un patrimonio storico-artistico, oltre che inestimabili valori paesaggistici, gastronomici e culturali, su cui ogni Stato degno di questo nome dovrebbe investire e di cui dovrebbe andare orgoglioso, invece di lasciare tutto nel dimenticatoio.

In Calabria si muore di sanità, si emigra per lavoro, la strada è tutta in salita, ma questo dovrebbe implicare una maggiore considerazione della politica e dei mezzi d’informazione e non la totale esclusione di questa terra da ogni dibattito. Poco tempo fa si è votato in Umbria e vi si è data l’attenzione del secolo, ora si vota in una regione che ha il doppio degli abitanti, del territorio e dell’importanza strategica e turistica e qualcuno si permette di dire che il nostro voto non interessa a nessuno. Proprio quel qualcuno che è espressione di un partito che per decenni ha praticato politiche che hanno voluto che il Meridione fosse una zavorra, politiche che per tempo hanno distratto i finanziamenti destinati al Sud per dirottarli al Nord.

Comodo farsi i forti e ricchi sulle spalle del resto del paese. Un partito che si “occupa” dei meridionali, ma oserei dire degli italiani tutti, solo fino a un secondo prima che entrano nella cabina elettorale, per poi abbandonarli e continuarli a sfruttare esattamente un secondo dopo. In Calabria si sta tentando un rinnovamento.

Sul caso Bibbiano, che è più fumo che arrosto ci sono stati mesi di discussione. ll Procuratore antimafia Gratteri ha colpito al cuore le cosche e il sistema deviato politico-massonico- criminale con oltre 330 arresti e nessuno vi ha dedicato un minimo di approfondimento o, eccezion fatta per il Fatto Quotidiano, una prima pagina di giornale.

Comprendiamo bene il valore politico dell’Emilia, ma il totale oscuramento della Calabria è inaccettabile. Paghiamo le stesse tasse come a Milano o a Torino e non abbiamo le stesse strade, la stessa sanità e gli stessi sevizi alla persona, ma ciò non è’ un problema del Paese, non si risponde mai con interventi seri e strutturali, anzi qualcuno vorrebbe anche peggiorare la situazione. E no, non è questo che ci dice la nostra Costituzione, che impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.

I voti si contano, non si pesano. E io voglio credere che la Costituzione sia ancora la via maestra e che chi è più basso abbia diritto ad un gradino sotto i piedi e non ad essere sprofondato sotto terra. Ci sarebbe tanto da discutere sulle cause e le origini del divario Nord Sud, ci sarebbe forse da riscrivere la storia, ma non si può tornare indietro e cambiare l’inizio, si può invece partire da dove siamo e tentare di cambiare il finale. Ecco, in Calabria c’è tanta gente che sta tentando di cambiare il finale, che ci prova ogni giorno nonostante le difficoltà. E mi auguro che anche i mezzi di informazione e la politica, cui è anche indirizzata questa nota, si adoperino insieme a noi a cambiare il finale e diano alla Calabria il giusto spazio che merita. Il paese è uno: se vince il Sud vince il paese, se il Sud perde perdiamo tutti.
Con stima e orgoglio per la mia terra

Graziella Secreti da Cosenza