La Calabria è la regione più corrotta d’Europa: lo dice anche l’Università di Goteborg

Vasaparken Göteborgs universitet

Ora non siamo più soli a dire che la Calabria è tra le regioni più corrotte d’Europa. A dirlo, dopo uno studio ventennale, l’Università di Goteborg (Svezia) per conto della UE, che posiziona la Calabria al penultimo posto, di un “soffio” sopra la regione della capitale rumena, Bucarest Ilfov. Il rapporto stilato dai ricercatori dell’Università svedese, “sulla qualità delle istituzione nelle regioni europee”, è considerato dalla Commissione europea un importante lavoro, tanto da inserirlo nell’ottavo rapporto sulla politica di Coesione. Una “classifica” di cui la Ue terrà conto nella sua “programmazione politica e economica”. Una danno incalcolabile per la Calabria e per i calabresi, additati da tutta Europa come i più arretrati e corrotti dell’Unione.

A guidare i ricercatori tre indicatori: corruzione, applicazione imparziale dello stato di diritto ed efficacia della burocrazia, insieme ad altri fattori presi in considerazione come istruzione, sanità e applicazione della legge. Per dare una idea dell’abisso che c’è tra le regioni del nord Europa e quelle del sud, basta guardare l’indice attribuito dai ricercatori, nella classifica, alla Calabria: un “bel -2,09”, rispetto al “bel + 2,28” dell’arcipelago delle Ålland, provincia autonoma della Finlandia, in cima alla classifica. Un dato che tradotto vuol dire: i ricercatori hanno appurato scientificamente che la corruzione in Calabria è presente nelle Istituzioni a tutti i livelli, nessuno escluso. E questo lo si evince, dicono i ricercatori, dall’ inefficacia della burocrazia, e dalla malagiustizia al servizio dei corrotti e dei ladroni di stato. Perché uno dei punti focali presi in esame dai ricercatori, per stabilire il livello della qualità delle istituzioni, è stata la Giustizia e l’applicazione della legge che in Calabria, per i ricercatori, non è per niente uguale per tutti. Ovvero, dicono sempre i ricercatori, la Giustizia in Calabria è al servizio del malaffare, nei tribunali calabresi lo “stato di diritto” non si applica in maniera imparziale: in galera in Calabria ci finiscono solo i ladri di pollo, i picciotti di serie B, e i venditori di fumo. Mentre ai ladri di stato e ai massomafiosi è garantita l’impunità. Questo dice il rapporto dell’Università di Goteborg, dopo uno studio, ripetiamolo, durato vent’anni. Il che ci fa sentire meno soli.

Quello che scriviamo da anni, ora, lo dice ufficialmente anche la UE nel rapporto sulla “qualità delle istituzioni”, e speriamo finisca anche sulla scrivania del Csm.