La Finanza a Palazzo dei Bruzi: l’omertà di giunta e consiglieri

La Guardia di Finanza al Comune di Cosenza negli ultimi 4 anni è di casa. I finanzieri spesso e volentieri si sono recati al famigerato quarto piano del Comune di Cosenza, gestito da Cucunato prima, e Pecoraro dopo, per acquisire carte e documentazioni di appalti e affidamenti diretti la cui legittimità è messa in discussione dagli evidenti strafalcioni amministrativi, dagli abusi di ufficio e dal peculato, che risultano evidenti finanche ad un’occhiata superficiale degli atti, anche se non si è esperti come un finanziere.

Su tutti l’appalto di piazza Fera/Bilotti.

Anni di indagini, di pedinamenti, di intercettazioni e relazioni che inchiodano senza ombra di dubbio il sindaco Occhiuto alle sue responsabilità penali, amministrative e politiche su un appalto che, oltre ad essere stato pilotato, ha visto anche la presenza di ditte non autorizzate sul cantiere (subappalto agli amici degli amici), nonché le evidenti truffe delle piste ciclabili e del finto granito silano.

I finanzieri produssero, allora, una copiosa documentazione che attestava tutto questo, e come succede da sempre a Cosenza, specie con quell’ammuccia carte di Granieri, tutto finì a fare la muffa in un cassetto della sua scrivania. Tant’è che i finanzieri si incazzarono, e si rivolsero alla DDA di Catanzaro, che pare stia lavorando proprio sulla loro indagine.

E’ di qualche giorno fa la notizia che di nuovo la Guardia di Finanza si è recata in Comune per acquisire altra documentazione sempre su appalti, cottimi, e affidamenti diretti. Inutile chiedere lumi all’amministrazione Occhiuto sul perché di queste visite, non sono abituati alla trasparenza, perché hanno la coda di paglia, oltre che ad essere degli omertosi.

E’ talmente colluso Occhiuto in questi imbrogli degli affidamenti diretti, che non può dare nessuna spiegazione al cittadino. Preferisce ammucciare tutto finchè può, come se fosse casa sua, tanto al cosentino che vuoi che gliene freghi se la Finanza va in Comune, pensa lui…

Non ritiene opportuno, cosa molto grave, dare spiegazioni ai suoi elettori e alla città su cosa sta succedendo al Comune. Nè tantomeno quei codardi della sua maggioranza, dove ci si vanta di essere delle persone perbene, hanno inteso chiedere spiegazioni al sindaco sul perché di queste “visite”.

Consiglio_comunale_di_Cosenza

Nessuno, compresa la minoranza, alla luce di questo, si è posto il problema di organizzare una conferenza stampa per chiedere al sindaco di informare la città, e spiegare al cittadino i motivi di queste continue perquisizioni della Finanza negli uffici del Comune.

Perché il Comune non è la casa di Occhiuto, come credono i servi sciocchi della sua giunta, ma quella dei cittadini, per cui, se arriva la Finanza è giusto che gli stessi sappiano il perché. Ci arrivate a questo, o lo ritenete superfluo? No, nessuno ci è arrivato. Tutti allineati e coperti. Una omertà che fa vomitare.

Non cambierà mai niente a Cosenza, perché oltre alla ‘ndrangheta, mandiamo al Comune chi della reticenza, quando si tratta di pararsi il culo a vicenda, ha fatto il primo punto della propria iniziativa politica.

Abbiamo contattato quasi tutti i consiglieri per chiedere loro delucidazioni su un evento di pubblico interesse, ma nessuno ha voluto rispondere. Nessuno sa niente. Tutti a coprire gli imbrogli di questa amministrazione, compresi quelli che fanno finta di fargli l’opposizione, tipo i vari Marco Ambrogio. Infatti, quando si presenta il momento opportuno per denunciare fatti concreti e reati reali, scappano come conigli. Non è un luogo comune dire che sono tutti una ‘nzalata.

Si sa che da questa ultima perquisizione i finanzieri hanno acquisito documentazione relativa ad alcuni appalti riguardanti diverse ditte in odor di “favori”. Si parla anche dell’acquisizione della documentazione relativa all’appalto alla Gnat (l’associazione del consigliere Fuoco e dei vigli urbani). I finanzieri hanno anche ascoltato il dirigente Dattis, e alcuni consiglieri comunali tra cui Mazzuca e Frammartino.

frammartino orlandino

Inutile ogni nostro tentativo di comunicare con il dirigente e i consiglieri. Non hanno nessuna coscienza civica. Il primo si è trincerato dietro un “con voi non parlo”, l’altro, Frammartino, dopo un breve contatto, si è dato latitante. Mazzuca lo stesso.

Sperano, forse, così come sempre è stato, che tutti si insabbi al solito porto delle nebbie del tribunale di Cosenza. Ma forse questa volta non è così. Perché a mandare i finanzieri in Comune non è stato certo Granieri, per cui si presume che l’interesse a perseguire i reati di Occhiuto questa volta sia vero. Tuttavia, e nonostante ciò, per molti consiglieri la consegna rimane il silenzio.

Possono queste persone cambiare la cultura amministrativa della nostra città? Certo che no, sono tutti gli stessi. Mi chiedo come fate a votarli. La visita dei finanzieri in Comune non è coperta da nessun segreto istruttorio. Non c’è nessun omissis da tutelare.

Non abbiamo chiesto ai magistrati o ai finanzieri di svelarci i contenuti dell’inchiesta, ma pretendiamo dai consiglieri una spiegazione politica sul perché alcuni di loro sono stati interrogati. Spiegare questo fa parte delle loro funzioni da pubblici ufficiali. C’è un gruppo di consiglieri disponibile a produrre una relazione su queste continue visite? O è chiedere troppo agli onesti consiglieri? Che dire poi dell’assessore alla trasparenza Bruno? Un incapace totale. E a questo punto se non fornisce spiegazioni ai cittadini di sicuro un colluso.

Quello che manca a questa città è il senso civico, che scaturisce da una politica pubblica “alta”, che ovviamente da noi non esiste, e di conseguenza viene meno il rispetto del cittadino. Per cui, sbrigata a mmasciata al proprio elettore, l’attività del consigliere si svolge solo ed esclusivamente in funzione del proprio tornaconto.

Dalle commissioni tarocche, per prendere il gettone, fino al disbrigo di pratiche importanti ed esclusive per i loro amici intimi. Certo, con le dovute eccezioni, onestà materiale e intellettuale a parte, che di sicuro sono presenti in consiglio, ma, nonostante ciò, nessuno può dirsi assolto se alla fine si accoda a questo vergognoso silenzio.

ilsilenzio è mafia

L’onestà si pratica, non si enuncia solamente. E questa è l’occasione per distinguersi dagli altri. Spiegateci, con onestà, cosa sta succedendo nella casa dei cittadini, con chiarezza, e senza tentennamenti. Chiamate a raccolta la stampa locale e raccontate, chiedete, informateci, insomma fate il vostro lavoro e onorate il vostro mandato. Basta con questi consiglieri mmasciatari.

Se siete lì è solo per far il bene comune, ed è un vostro preciso dovere spiegare al cittadino perché l’amministrazione è oggetto di continue perquisizioni da parte dei finanzieri, che non ci pare cosa di poco conto. Cosa che dovrebbe interessarvi più di ogni altra mmasciata. Altrimenti rassegniamoci a questa cultura, e magari speriamo in un cambiamento in chissà quale futura generazione, “perché in questa di generazione ci pentiremo non solo per le parole e per le azioni delle persone cattive, ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone.”

GdD