Lamezia, operazione “Buitre Malo”: sequestrato arsenale

Sequestrato arsenale, ordigni esplosivi, materiale esplodente e denaro contante. Le operazioni di esecuzione, nella mattinata del 12 novembre, dell’ordinanza di misura cautelare personale e reale disposta dal g.i.p. presso il tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della procura, nei confronti di Carmelo Furci, “non hanno avuto termine con l’arresto del presunto usuraio. Nel corso delle correlate attività di perquisizione – spiega in una nota la Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Lamezia Terme – i militari del gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme hanno rinvenuto una vera e propria Santabarbara”. I particolari dell’operazione, denominata “Buitre Malo”, sono stati illustrati dal Procuratore della Repubblica – dott. Salvatore Curcio – e dal comandante provinciale di Catanzaro – gen.b. Dario Solombrino – presso la sede del gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme.

Le indagini sono state eseguite da gruppo Guardia di Finanza Lamezia Terme, guidata dal ten. col. Clemente Crisci, dal nucleo operativo (cap. Matteo Boarelli) e del nucleo mobile (maresciallo Vito Margiotta), coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Falcone. L’indagato risulta essere imputato per associazione mafiosa anche in un processo della Dda di Catanzaro, in quanto ritenuto affiliato al clan “Greco” operante a Lamezia. Il 48enne era già stato arrestato per la prima volta nel 1997, dalla guardia di finanza, perché ritenuto responsabile del reato di usura commesso in concorso con Sergio Greco e Ugo Roberto, oggi ritenuto il suo capo clan; per quei fatti fu riconosciuto colpevole dal tribunale di Lamezia e condannato in via definitiva.

Sequestrato arsenale per 167.000 euro

I militari hanno individuato due appartamenti nella disponibilità dell’indagato, anche se formalmente non riconducibili a lui, all’interno dei quali è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale, costituito da 7 pistole, 2 revolver e 5 semiautomatiche, tutte perfettamente funzionanti e ben oleate, pronte all’uso. Di queste, tre con la matricola abrasa e/o punzonata, due, invece, sono risultate provento di furto e per altre due sono in corso gli accertamenti per stabilirne la provenienza. Sono stati rinvenuti anche dieci alimentatori (caricatori) delle armi con 645 munizioni di vario calibro.

Uno degli appartamenti era stato anche adibito a vero e proprio deposito di materiale esplosivo, in spregio di ogni elementare misura di sicurezza: le fiamme gialle, infatti, hanno ritrovato un ordigno costruito artigianalmente, di circa 1kg, di elevata potenzialità lesiva, 7 quintali di artifizi pirotecnici di varia categoria, in parte anche clandestini, in quanto privi della prescritta etichettatura con le descrizioni normative e l’autorizzazione del ministero dell’interno.

Il materiale è stato immediatamente rimosso in quanto gravemente pericoloso per l’incolumità pubblica ed in particolare per gli abitanti di quel condominio. L’eventuale innesco dei materiali avrebbe, infatti, arrecato gravi danni alle cose e soprattutto alle persone. Abilmente occultate in un intercapedine di un mobile sono stati rinvenuti dai finanzieri lametini anche 167.000 euro in contanti, suddivisi in “mazzette” confezionate sottovuoto, verosimilmente provento del reato di usura.

Infine, Furci è stato trovato in possesso anche di indumenti in dotazione alla polizia penitenziaria, sulla cui provenienza sono in corso le indagini del caso. Il 48enne, oltre ai già contestati reati di usura ed estorsione, dovrà rispondere di detenzione abusiva di armi comuni da sparo, anche clandestine, ricettazione e detenzione illecita di materiali esplosivi ed esplodenti. Sulle pistole sequestrate saranno effettuate indagini balistiche per stabilire se con le stesse sono stati portati a termine altri delitti.