Le cantate di Foggetti/5: Rifiuti tossici, imprenditori e corrotti

Adolfo Foggetti

D. C. G. è un imprenditore che si occupa di ristrutturazione di immobili e realizzazione di intonaci e ha sposato la figlia di R. G., convivente di P. F.

Io ho avuto rapporti molto stretti con F. P. e l’ho spesso frequentato. Egli mi riferiva che si prodigava per far prendere lavori a D. C. G.

Il D. C. G. ha preso dei lavori a San Lucido presso il residence +++++++ e quale corrispettivo per i lavori ha ottenuto una casa così come F. P.

Al piano terra c’è l’appartamento di D. C. G. e sopra, al primo piano, quello di F. P. Visto il rapporto di colleganza tra la nostra cosca e quella degli italiani A. D. A. ebbe a informare me e Maurizio Rango che aveva in animo di iniziare una grossa e redditizia attività di interramento di rifiuti tossici.

Egli ci disse, al fine di passare novità a noi, che questa attività era da lui tenuta molto riservata, attesa la pericolosità della stessa e veniva da lui gestita con me, R. G. e U. D. P. Tuttavia egli, doverosamente, atteso il rapporto di collegamento tra i due gruppi, ci informò della cosa riferendoci altresì che era coinvolto un ignoto personaggio del Tirreno cosentino.

Tale incontro avvenne a casa di Rango quando quest’ultimo era ai domiciliari per l’omicidio Messinetti. A mia volta ho informato Daniele Lamanna di tale situazione. Sono a conoscenza, per aver assistito io stesso ad alcuni incontri, del fatto che la moglie di tale V., che ha un’Audi A5 nera e del quale non ricordo il nome, lavora presso il Comune di Cosenza con un ruolo di rilievo.

Michele Bruni mi riferiva che questa donna si metteva a sua disposizione per risolvere tutte le problematiche di carattere amministrativo di cui aveva bisogno. In modo particolare ho assistito a più incontri presso la sede del Comune di Cosenza nel corso dei quali la donna ha risolto una problematica riguardante una pizzeria che Michele Bruni aveva intenzione di aprire.

La donna peraltro riceveva da Michele Bruni, a titolo di corrispettivo non dovuto, delle somme di denaro che Michele Bruni consegnava davanti a me in delle buste chiuse. Ignoro l’ammontare delle somme che Michele Bruni dava alla signora. In un’occasione ho assistito alla consegna di questa busta mentre uscivamo dal retro del comune per il caffè. Tale donna era di statura bassa, bionda e la figlia aveva sposato D. S. rivenditore di ++++++.

Tale donna si recava anche presso l’ufficio di un ingegnere che lavorava presso il Comune di Cosenza, anch’egli di corporatura bassa e con la barba. So questo perché anch’io insieme a Michele Bruni e la signora mi recavo presso l’ingegnere. La donna in questa occasione aveva portato la documentazione che interessava a Michele Bruni a questo ingegnere che assicurava a Michele Bruni che gli avrebbe risolto il problema.

In mia presenza non sono stati corrisposti soldi all’ingegnere nè Michele Bruni mi ha mai riferito di aver consegnato soldi all’ingegnere stesso. Tuttavia devo precisare che allorquando Michele consegnò la busta di cui sopra alla signora, subito dopo aver sorbito il caffè al bar ci recammo nell’ufficio dell’ingegnere…