Lettera aperta di un Calabrese incazzato

Preambolo:
ho scritto queste quattro righe dopo aver ricevuto alcune notizie sulla situazione dei pronto soccorsi calabresi. Quelle notizie mi hanno causato una incazzatura profonda ed un senso di impotenza che credo sia comune a tanti Calabresi, allora ho deciso di scrivere di getto quello che mi passava per la testa così da condividerlo con il resto del mondo e riuscire ad affievolire la rabbia che porto dentro.
Mi è venuto istintivo prendere spunto da un grande articolo di Pasolini del 1974 riguardante il “golpe Borghese” ed ho inserito anche alcune citazioni di Corra Alvaro.

Lettera di un Calabrese incazzato.

Io so i nomi dei responsabili che ad ogni elezione chiedono un voto per futuri favori negli ospedali.
Io so i nomi di chi puntualmente ad ogni elezione offre il suo voto per avere favori negli ospedali.
Io so i nomi di chi paga (da 5 a 15 mila euro) per garantirsi il passaggio di un concorso e riuscire a superare infermieri, OSS e operatori sanitari competenti.
Io so i nomi di chi non fa scorrere le mobilità perché non vuole che a lavorare arrivi gente da non poter tenere al guinzaglio e preferisce mantenere un sistema di precariato perenne.
Io so i nomi dei tanti, troppi improbabili personaggi che lucrano con aziende private grazie agli affari e ai patti che sigillano con altrettanti personaggi di dubbio valore umano.

Io so i nomi dei personaggi messi a comandare la nostra sanità che hanno il solo “merito” di essere facilmente manovrabili e di non avere la schiena dritta.
Io so i nomi dei personaggi dalle brillanti carriere che hanno solo il merito di riuscire a raccattare voti con le buone o con le cattive.
Io so i nomi dei personaggi lugubri che gestiscono il personale di molti reparti ospedalieri e di molte cliniche private e che spacciano per favori ciò che invece ogni lavoratore ha per diritto.

Io so i nomi di chi ha la volontà di mantenere liste di attesa infinite per poi indirizzare volutamente pazienti verso cliniche private amiche distribuite in tutta Italia.
Io so i nomi di chi vuole mantenere i cittadini in perenne stato di bisogno per poterli facilmente ricattare al momento del voto.
Io so i nomi di chi costringe migliaia e migliaia di giovani professionisti a partire e cercare fortuna lontano e dove poi magari contribuiscono a creare eccellenza sanitaria.
Io so i nomi di chi costringe altrettanti giovani a rimanere ed elemosinare mensilmente l’agognato rinnovo del contratto di lavoro.
Io so i nomi di tanti giovani costretti a votare lestofanti personaggi per poter poi vedere garantito un rinnovo di contratto.

Io so i nomi di chi costringe giovani e meno giovani a lavorare con stipendi che arrivano a singhiozzo e spesso inferiori rispetto a quelli risultanti sulla busta paga.
Io so i nomi di chi aggira l’obbligo di assunzione cambiando il nome del datore di lavoro nei vari contratti e tenendoli così in perenne stato di ricatto.
Io so i nomi di chi costringe lavoratori ad utilizzare “finte partite iva” per avere dipendenti da poter ricattare al momento del voto.
Io so i nomi di quei personaggi che tra una messa e l’altra o tra una festa dell’unità e l’altra insieme formano il male di chi sta distruggendo la mia amata Regione.
Io so i nomi di chi fra poco in piena emergenza sarà pronto in silenzio e con discrezione ad ordinare di staccare i respiratori a qualche povero malcapitato per garantire le cure a qualche amico raccomandato.

Io so i nomi, ma non ho le prove. Ho solo i numerosi piccoli indizi che chi è nato in Calabria e guarda oltre il proprio naso non può non vedere.

Io so però anche i nomi della maggioranza di persone oneste che cercano inutilmente di cambiare le cose.
Io so però anche i nomi della maggioranza di persone oneste che ha gettato la spugna dopo aver sbattuto la testa contro il muro per troppe volte.
Io so però anche i nomi della maggioranza di persone oneste che è stata costretta ad accettare condizioni di lavoro assurde per continuare ad avere quel poco necessario alla sua famiglia.
Io so però anche i nomi di quella maggioranza onesta e silenziosa che, anno dopo anno, ha innalzato il limite della propria sopportazione.
Io so però anche i nomi delle tante e oneste persone che stanno per superare quel livello di sopportazione.
Io so però anche che “la disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”.

Io so che la stragrande maggioranza onesta e silenziosa ha sopportato troppo e per troppo tempo ed è vicina al limite fisiologico per cui nessun altro potrà mai sopportare oltre.
Io so che ad un certo punto, se l’emergenza continuerà a galoppare, qualcuno troverà un posto letto perché raccomandato al posto di qualche povero malcapitato.

Io so che a quel punto la stragrande maggioranza onesta e silenziosa, non potrà far altro che trasformarsi in una maggioranza, onesta si, ma accecata da una rabbia e frustrazione, rabbia e frustrazione che non saprà su chi vomitare.

Io personalmente non vorrei trovarmi al posto di quelle persone che avranno fatto perdere speranza e pazienza alla stragrande maggioranza onesta e silenziosa della Calabria.

Gesufatto Colosimo

uno dei tanti, troppi
emigrati Calabresi