Lettere a Iacchite’: “Calabria, il paradosso: perché la Regione non cavalca (anche) l’onda di Raoul Bova?”

Anche l’orologio rotto due volte al giorno fa l’ora esatta. Anche il pessimo spot di Muccino quest’anno potrebbe essere utile alla causa della promozione della Calabria. Per una botta di culo la scelta di Raoul Bova come testimonial potrebbe sprigionare  effetti positivi e attirare turisti per la nostra regione. Non so se c’è la mano divina, forse San Francesco di Paolo è uno che conta oppure Sant’Umile non è poi messo così male, sia come sia, quest’anno la nuova serie di Don Matteo vede protagonista Raoul Bova che ha preso il posto di Terence Hill. Ascolti record, ieri altri 6 milioni di telespettatori, un successo che si rinnova di settimana in settimana. Poi sempre Raoul Bova è protagonista di un’altra serie su Canale 5, in questa serie addirittura con la sua compagna di vita.

Ora, di fronte a questa situazione che avrebbero fatto governanti più svelti e lucidi? Avrebbero tirato fuori il mediocre – per essere buoni – spot di Muccino con Raoul Bova che mostra alla fidanzata le bellezze della Calabria, e avrebbe certamente inondato le reti Rai e Mediaset. Invece nulla.
Ad oggi il nostro pessimo assessore al Turismo e il nostro chiacchierone presidente sono in tutt’altro vicende affaccendati. Si sa che un vecchio spot, costato milioni di euro, trasmesso pochissimo in tv, non fa più brodo e certamente saranno impegnati a vedere a chi affidare qualche altra Commission.

Al solo pensiero che la Regione Calabria, che con i suoi soldi ha finanziato il festival di Sanremo e quindi la Liguria, poi il festival dei Due Mondi e quindi Spoleto, questa volta potrebbe avere benefici dai soldi spesi dalla Regione Umbria per sponsorizzare Don Matteo, ogni calabrese sarebbe pervaso da una immensa gioia… Ma non di certo ai nostri governanti il cui motto è: dove non c’è perdenza non c’è gusto…