Lettere a Iacchite’: “Calabria, ora il parassita è diventato anche sceriffo ma ce lo meritiamo”

Caro Iacchite’

‘Il parassita di Calabria’ è uscito allo scoperto manifestando tutta l’arroganza che lo contraddistingue e l’ostilità che nutre verso questa terra, che sarebbe pure sua, e la sua gente. Ora è chiaro a tutti che è stato mandato da Roma per addomesticare i ribelli e chi ancora crede nel riscatto della Calabria. In questi giorni, dopo le sparate vomitevoli e rivoltanti riguardanti gli incentivi-mazzette ai medici di famiglia per vaccinare più possibile, tanti calabresi si indignano e protestano giustamente contro questo sceriffo mandato da Roma. Se la magistratura è ancora organo indipendente e ritiene che abbia commesso reato dovrebbe agire e questo è chiaro, ma per onestà intellettuale è giusto dire anche un’altra cosa che forse a tanti sfugge. Bisogna avere il coraggio di ammettere che la maggioranza dei calabresi che hanno votato alle scorse elezioni regionali ha votato per lui anche avendo l’alternativa. Quindi siccome tutti sapevamo chi fosse, bisogna convenire che tutti coloro che l’hanno votato, consapevoli o meno, sarebbero, loro malgrado, suoi complici. Solo i calabresi, se rinsaviscono, possono salvare la Calabria. E’ giunta l’ora di svegliarsi prima che sia troppo tardi. Loro non si fermeranno.

Pasquale Aiello