Lettere a Iacchite’: “Cosenza, come si truccano (e si vincono) i concorsi all’ospedale dell’Annunziata”

La dottoressa Maria Francesca Galdini

COME SI TRUCCANO E SI VINCONO I CONCORSI ALL’OSPEDALE DI COSENZA

Nei giorni scorsi avete scritto diversi articoli in merito al concorso-truffa che si sta espletando all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza per l’assunzione di 2 operatori call center appartenenti alle categorie protette.

In qualità di partecipante sono qui a dimostrarvi come tale concorso sia truccato. Non avendo nessun Santo in Paradiso, durante la prova pratica, sono stato indotto in errore dalla Presidente della Commissione dott.ssa Galdini a causa del malfunzionamento del sistema informatico sul quale ho dovuto sostenere la prova e, anziché farmi ripetere la prova, sono stato allontanato senza nessuna spiegazione e per tale motivo sono stato escluso dalla selezione per non aver raggiunto il punteggio minimo previsto.

Pur essendo disabile, posso dimostrare le mie competenze informatiche in qualsiasi sede. Vi sembra normale che su 755 candidati ammessi al concorso, hanno superato la prova pratica solo 36 operatori (circa lo 0,5% dei partecipanti)?

Sono veramente incazzato. Ho deciso di sputtanare questi mascalzoni per far capire ai cittadini calabresi come si  taroccano i concorsi. Ad ogni modo denuncerò tutto alla procura della Repubblica per far luce sulle seguenti porcherie.

Una delle vincitrici del concorso sarà la signora Carla Marano di Malito, l’unica dei partecipanti che ha ottenuto il punteggio di 30/30 in quanto comare ed elettrice del sindaco del suo paese (Malito, appunto) nonché primario della Cardiologia dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza – Francesco De Rosa – che la dott.ssa Galdini ha voluto premiare per la vicinanza “fraterna” con il predetto sindaco-primario.

State pur certi che oltre ai 2 operatori previsti dal bando, saranno assunti tutti i 36 ammessi alla prova orale, con il solito giochetto dello scorrimento della graduatoria inventato dalla dottoressa Filomena Panno. Giochetto già utilizzato per l’assunzione di 9 centralinisti anziché 1 centralinista come previsto nel bando. Così facendo, come già denunciato sugli organi di stampa, sarà violato l’obbligo del limite del 7% previsto dalla legge per l’assunzione delle categorie protette negli enti pubblici, con la complicità dei dirigenti del Centro per l’Impiego di Cosenza che sicuramente avranno sponsorizzato qualche parente candidato.

Infatti, da una ricerca su Internet, ho potuto appurare che le procedure espletate dall’Ospedale di Cosenza sono illegittime in quanto il Centro per l’Impiego avrebbe dovuto trasmettere l’elenco delle figure disabili attinenti al concorso e l’Ospedale avrebbe dovuto soltanto valutare se questi fossero stati idonei o meno e non far sostenere prove pratiche e orali attribuendo punteggi.

Tutto ciò è stato creato ad arte per favorire parenti e amici degli amici così da ottenere consensi alle prossime elezioni regionali. Tant’è che la dott.ssa Filomena Panno per raggiungere lo scopo, ha sostituito la precedente Commissione esaminatrice nominando quali nuovi “componenti esperti” due dipendenti assunti da solo 8 mesi, una Presidente illegittima poiché dirigente medico e priva di conoscenze informatiche e una Segretaria, tale Aquino, che essendo l’unica ad avere competenze, dirige interamente il concorso (come ho avuto modo di constatare durante la mia prova) nonostante la legge le riservi il solo ruolo di verbalizzante.

E sapete chi è uno dei due componenti esperti? Un tale Francesco Petrucci che è stato assunto dalla dottoressa Filomena Panno a seguito dello scorrimento della graduatoria dei centralinisti e molto vicino a sua figlia. Non contenta di ciò, la dott.ssa Panno lo ha nominato nella Commissione lasciandolo peraltro anche nell’elenco dei candidati ammessi al concorso di operatori call center.

Cara Filomena stai “Serena”, sarà la procura a punire tutte le malefatte che state perpetrando all’Ospedale di Cosenza insieme alla Presidente Galdini che ha perfino consigliato ad alcuni candidati dove andare a formarsi, prima della prova, per superare il concorso.

Lettera firmata da un candidato escluso dal concorso, il cui nome è noto anche al porto delle nebbie