Lettere a Iacchite’: “Cosenza, il mercato del lavoro è nel caos: cosa fa l’Ispettorato?”

Sono stati in tanti i cosentini che hanno trascorso Pasqua e Pasquetta a lavorare e saranno ancora tanti quelli che lavoreranno domani, 2 giugno, nonostante sia festa nazionale. Lo sanno tutti, è alla luce del sole, nonostante la logica direbbe che sono giorni di festa per tutti. Ma non è questo il problema principale. Perché se è vero – com’è vero – che il pesce puzza sempre dalla testa, è chiaro che il problema più grande è determinato dall’inerzia di chi dovrebbe controllare. Perché non ci sono interventi dell’Ispettorato del Lavoro non tanto rispetto alle feste ma al dilagare di situazioni fuori dalla legge ma che ormai sono “legge” al contrario? L’illegalità trionfa un po’ in tutti i settori, non si salva nessuno. E l’Ispettorato del Lavoro e i suoi oscuri burocrati al servizio totale dei poteri forti ne escono con le ossa rotte.

Quando va bene – e sottolineo quando va bene – troviamo lavoratori che vengono assunti per 3/4 ore al giorno e invece ne lavorano 8: questa è, prendere o lasciare. Ma ci sono migliaia di ragazzi che lavorano senza neanche questo tipo di garanzia. Del resto, sono ormai tante le generazioni di cosentini che arriveranno alla vecchiaia senza una pensione e queste pratiche non fanno altro che alimentare il miraggio (della pensione).

Noi lavoriamo sempre e se c’è una festa si recupera la domenica, quindi se il 25 aprile, che è caduto di lunedì, non abbiamo lavorato, ci hanno fatto lavorare la domenica ed è il solito cane che si morde la coda. Ed è per questo che salta agli occhi la totale e voluta inefficienza di chi dovrebbe controllare e non lo fa, è inevitabile pensare ad accordi di tolleranza che portano al dilagare di queste pratiche di schiavismo. E il problema ancora più grande è che non si scandalizza nessuno. Compreso quel signore incappucciato che di giorno sta al Comune e la notte se ne va al tempio a 100 metri…

Lettera firmata