Lettere a Iacchite’: “Cosenza, indovina il faccendiere: chi manovra i marpioni della malapolitica?”

INDOVINA CHIN’È…
CHE MUOVE LE FILA DEI MORIBONDI MARPIONI DELLA POLITICA LOCALE

Cosenza ha migliaia di faccendieri ma ce n’è uno molto particolare. È un insospettabile mediatore di affari al meglio poco chiari, se non del tutto lerci. È noto ai bene informati per i suoi rapporti stretti, talora strettissimi, con alcuni magistrati, ai quali rivela a convenienza ora un intrallazzo ora un altro, a seconda dell’interesse superiore da tutelare. I suoi compari d’affari sono i politici di casa nostra. Il confidente dà loro il proprio contributo a fare o disfare un potere anziché un altro, mentre tratta con l’uno e l’altro per capire come meglio conviene agire.

In queste ultime settimane lo si è potuto vedere intrattenere conversazioni confidenziali all’aperto – mai in uno stesso luogo della città – spesso cheek to cheek, ora con Nicola Adamo, ora con Michelangelo Spataro, ora con Tonino Gentile, ora con Pino Tursi Prato, ora con Roberto Occhiuto, ora con Morrone senior e via dicendo. Tutti costoro sono ben a conoscenza dei suoi rapporti stretti o strettissimi con qualche magistrato e alcuni influenti poliziotti. Ma lui sa come pigliare i discorsi senza far insospettire più di tanto il proprio interlocutore di turno.

È bravo in quello che fa. Perché se un uccellino della magistratura gli dice che hanno messo cimici nell’auto di Tizio o di Caio, lui interviene in base al comitato d’affari da salvaguardare o, al contrario, da mettere alle corde. Non si sporca le mani, perciò chiede aiuto a qualche amico esperto in sistemi di sicurezza, se c’è un’auto da bonificare, un telefono da clonare, uno studio o una casa da passare al vaglio di un rilevatore di microspie. Non si sporca le mani neppure quando riceve incarichi nel settore dell’edilizia pubblica, sua attività principale. È bravo perché sa anche rinunciare a qualche appalto, pur di restare con le mani pulite.

Ma il gioco del faccendiere – quello che gli riesce meglio – stavolta potrebbe metterlo nei guai, visto che uno dei suoi principali referenti del momento è Pierino Citrigno che, peraltro, non sta godendo di ottima salute. E non potrà certo esser sostituito dal figlio ed erede al trono delle imprese di famiglia Alfredo, detto Alfredino, un “Trota” in salsa bruzia, tanto ignorante quanto spocchioso con i piccioli – tanti tantissimi – di papà. Il confidente potrebbe finire nei guai, stavolta, a causa dei tempi che mutano, poiché crede erroneamente – come tanti ancora in questo paesello ch’è Cosenza -, che la gestione dei poteri pubblici toccherà ancora una volta alle vecchie cordate di sempre. Dovrebbe invece sospettare, il faccendiere, che la marmaglia è in stato di putrefazione e un colpo di coda d’uno di questi leviatani potrebbe investirlo in pieno… e fargli tanto male. Intelligenti pauca!

Lettera firmata