Lettere a Iacchite’: “Cosenza, la cosiddetta cosca (storica) Pranno non esiste più da decenni”

Buongiorno,

sono Mario Pranno: volevo informarla che la cosiddetta cosca Pranno, da lei stesso definita “storica”, non ha nulla a che vedere con gli arresti di ieri notte, e proprio perché “storica” non ha nulla a che vedere con estorsioni e droghe, ma a leggere i nomi degli arrestati invito lei a trovarne uno che ha subito arresti o processi insieme ai Pranno.

Inoltre, ieri notte a me non mi hanno “degnato” neppure di una perquisizione, motivo per cui si dovrebbe desumere che la cosiddetta cosca Pranno non è più in vita, ma evidentemente ancora esiste nella fantasia di qualcuno. La ringrazio anticipatamente se Ella vorrà rettificare…

Ciò che affermo è certificato da provvedimenti di magistrati e giudici di sorveglianza che nelle revoche del 41 bis hanno sottoscritto la totale disarticolazione del cosiddetto clan Pranno e da qui le revoche di cui vi sto parlando.

Da ultimo, il Tribunale di Cosenza ha revocato al sottoscritto la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Il Prefetto di Cosenza ha concesso anche il nulla osta per il rilascio della patente di guida, e da ciò si desume la assoluta mancanza di pericolosità sociale.

Non sono indagato per reati recenti: l’ultimo provvedimento risale a un reato di 39 anni orsono, per cui non so da che cosa può venir fuori ancora questa cosca Pranno.
La ringrazio di nuovo.
Mario Pranno

Fin qui la pubblicazione di quanto ci ha inviato Mario Pranno. Con una precisazione aggiuntiva: non siamo stati noi di Iacchite’ (ma in generale nessun altro giornalista) a scrivere dell’esistenza della cosca Pranno ma i carabinieri di Cosenza e la Dda di Catanzaro, sia nei comunicati diffusi dopo l’operazione Overture sia nel corso della conferenza stampa svoltasi a Catanzaro. I giornalisti hanno soltanto riportato quanto scritto ed affermato dagli inquirenti. E correttamente noi di Iacchite’, poiché non possiamo correggere o rettificare direttamente quanto affermato dai carabinieri e dai magistrati della Dda di Catanzaro, riceviamo e pubblichiamo anche il pensiero di Mario Pranno e le sue ragioni (g. c.).