Lettere a Iacchite’: “Cosenza, la (solita) vergogna del Poliambulatorio Asp di via Popilia”

Gentile redazione di Iacchitè,

segnalo anche a voi la vergogna alla quale si assiste se malaguratamente bisogna andare a prenotare una visita all’ASP. Ho esperienza solo del Poliambulatorio dell’Asp di Cosenza, quella sita in via Popilia, ma non credo la situazione cambi molto da altre parti.

Bene, se per disgrazia una persona ha necessità di prenotare una prestazione medica con il nostro Servizio sanitario regionale, e va presso la sede ASP suddetta, la guardia giurata le dà un numeretto e l’attesa si fa fuori. Sul marciapiede o ai margini della strada se si vogliono mantenere le distanze di sicurezza e c’è affollamento. Col caldo… Col freddo e con la pioggia c’è il rischio di essere investiti dalle auto.

Hanno priorità, a quanto ho potuto constatare di persona, le mamme con i bambini, che vengono fatte entrare. Io sabato mattina ho fatto un’attesa di circa un’ora e mezza. Con un venticello gelido che mi ha fatto temere la febbre. Che mi avrebbe impedito di entrare.
E con me molti anziani.

Dire che è una vergogna è pleonastico. L’ASP non è stata neanche in grado di pensare ad una tettoia in plastica sul marciapiede, per coprirsi almeno in caso di pioggia. Nulla. Solo a terra delle strisce gialle e semisbiadite che delimitano la distanza di sicurezza fra persone.
Bene. Mi è venuto da pensare che il coronavirus, oltre a minare la salute di intere popolazioni, sta intaccando la dignità delle persone e ha già distrutto quella pietas umana che avrebbe fatto velocemente trovare una soluzione semplice ed efficace come una tettoia in plastica, a tale problema.
Spero vogliate divulgare questo mio sfogo. In caso, andate a controllare di persona, ma con il maltempo in arrivo, munitevi di ombrello.
Cordialità
G.Durante