Lettere a Iacchite’: “Cosenza, niente scintigrafia miocardica al Mariano Santo: è un esame salvavita ma manca il reagente!”

Caro direttore,

scrivo per denunciare un assurdo della sanità cosentina. Non si può prenotare una scintigrafia miocardica perché mancano i reagenti.
Ora le racconto cosa è successo. Mio padre deve eseguire un controllo al cuore, ma non si sa quando potrà fare questo esame diagnostico, non abbiamo avuto nessuna risposta certa, ci hanno detto solo di riprovare a prenotare. Per quanto tempo si protrarrà questa situazione non si sa.
La cosa assurda è che a Cosenza fai le file interminabili, provi un giorno ma devi ritentare il prossimo e come se non bastasse, trovi anche  i cancelli chiusi prima dell’orario di chiusura, insomma, devi sgomitare per prendere un semplice numerino all’ufficio prenotazioni per raggiungere lo sportello e, alla fine, ottenere un vero e proprio colpo di grazia.

In questi giorni, infatti, il Cup è in tilt. Con il  numero che hai preso la mattina potresti tornare di pomeriggio per accedere allo sportello. L’altro giorno sono arrivata ed ho trovato il cancello sbarrato, erano appena le 10.30 mentre l’orario di chiusura è alle 13.45. Sono riuscita a farmi aprire dopo diverse proteste, non possono chiudere, infatti, prima dell’orario. Il problema era, così mi hanno spiegato, che avevano raggiunto il numero massimo: duecento prenotazioni. Dopo questo numero scatta il blocco. Io avevo già preso un permesso sul lavoro e non potevo prenderne ancora, così ho chiesto di poter parlare  con il responsabile, ma mi è stato risposto che la dottoressa Galdini non poteva ricevermi perché, guarda caso, era in riunione in direzione sanitaria.

Solo dopo aver minacciato di chiamare i carabinieri, che in verità ho esortato a venire ma mi hanno detto che per denunciare dovevo recarmi in caserma e che loro non sarebbero arrivati sul posto, una dipendente toglie dalla tasca un bigliettino e mi lascia passare. Finalmente posso prenotare, penso, ma dallo sportello dopo aver digitato tutti i dati mi danno la botta finale: la scintigrafia miocardica sarebbe prevista a fine gennaio, bene, ma poi aggiungono che non riescono a prenotare. La richiesta non viene accettata. Esasperata ne chiedo il motivo. Fanno un giro di telefonate per essere certi e chiariscono  che mancano i reagenti per cui è impossibile eseguire l’esame diagnostico. Non posso crederci. Chiedo che mi mettano per iscritto il motivo del rifiuto, ma nessuno si vuole prendere una responsabilità del genere.

Non mi arrendo e telefono io direttamente al Mariano Santo. Stessa risposta, manca il liquido e mi consigliano di riprovare magari, tra una settimana, si intuiva che non lo sapevano. Ho anche chiesto se si potesse eseguire a pagamento e cioè intra moenia, ma neanche così è possibile. Il punto è che la scintigrafia miocardica non si fa neanche privatamente, ecco perché siamo sconcertati per non dire disperati, in tempi brevi non c’è soluzione alcuna ed è un esame salvavita.

Inoltre, preciso che mio padre ha un quadro clinico complesso e ha bisogno di diversi controlli specialistici, ci sarebbe l’urgenza di una visita pneumologica, ma a Rogliano l’ambulatorio è  fermo ancora per il Covid, abbiamo provveduto per diverse visite mediche domiciliari sempre privatamente perché l’Asl non espleta questo servizio, ora siamo davvero stanchi.

Restiamo in attesa,  sperando di non ricevere ancora un “riprova sarai più fortunato” che tutti sappiamo essere un bluff più che una esortazione a non arrendersi. In Calabria, insomma, diventa sempre più difficile curarsi anche perché è impossibile ottenere una diagnosi strumentale, una responso indispensabile per salvare la vita dei nostri cari.

Lettera firmata