Lettere a Iacchite’: “Cosenza non è solo il porto delle nebbie, ma anche il porto dei soprusi”

Succede anche questo a Cosenza: l’altra mattina mentre mi recavo al lavoro percorrendo via Palatucci, ho assistito ad una vera e propria violenza dei diritti dei cittadini.

L’ultimo parcheggio riservato alla questura è munito di cartello per possessori di handicap (per i dipendenti della polizia), davanti a questo parcheggio sostava un mini furgone con a bordo il conducente, un poliziotto si è avvicinato chiedendogli di lasciare libero il parcheggio e fin qui tutto legale, ma due minuti dopo lo stesso ha lasciato parcheggiare una macchina dalla quale è scesa la sua fidanzata (particolare evidenziato dal bacio che si sono scambiati), lui ha sistemato all’interno della macchina il suo permesso con la P e lei si è recata al lavoro nella vicina traversa. Al ritorno dal lavoro e cioè dopo circa quattro ore la macchina era ancora lì. Queste cose non si devono fare, Cosenza non è solo il porto delle nebbie, ma anche il porto dei soprusi.

Una cittadina nauseata