Lettere a Iacchite’: “Cosenza, piazza Fera: distrutto il commercio e la vita delle persone”

Sono un commerciante di piazza Fera, prima di tutto un cittadino e mi rivolgo ai media per invitare al buon senso l’attuale amministrazione comunale. Penso che con questa lettera interpreterò anche il pensiero dei miei colleghi, visto che dal 2014 in poi il sindaco e la sua competente amministrazione hanno inteso bene iniziare dei lavori di rimodulazione della “vivibilità e sostenibilità” della nostra città, partendo appunto da piazza Fera, che a loro avviso doveva essere il fiore all’occhiello della città. I ritardi burocratici e/o le incompetenze hanno trasformato i lavori in un’odissea. Amavamo la vecchia piazza, perché c’era la possibilità di andare sia verso corso d’Italia che verso via Simonetta (direzione autostrada), dandoci la possibilità di parcheggiare sulla piazza e di usufruire dei servizi commercial offerti con sosta veloce. Ad oggi non è stata completata realmente, nonostante i lavori di riqualificazione siano iniziati e terminati in 4 anni, il doppio di quelli previsti.

Abbiamo sempre cercato un dialogo con l’amministrazione sia nella figura del sindaco che in quella di assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza per cercare di subire meno danni possibili, ma vista l’entità dei lavori e parte di negligenza non siamo riusciti ad evitare 4 anni di sofferenza e privazioni pagando naturalmente sempre di tasca nostra. Abbiamo avuto i pannelli di recinzione del cantiere ad un metro dalla porta d’ingresso dei nostri locali ed abbiamo sopportato e resistito cercando di pensare ad un futuro radioso prospettato in pompa magna dall’amministrazione comunale. Abbiamo fatto presente le nostre problematiche per il protrarsi dei lavori sia al prefetto, nella figura del dottor Tomao che alla Questura, ai vigili, senza avere nessun tipo di risposta né tantomeno risoluzione. Siamo finalmente arrivati alla consegna dei lavori, dicembre 2016, sfiniti, snervati e svenati, pensando stupidamente di poter finalmente ricominciare a vivere, lavorare, respirare e di ricevere i tanti paventati benefici di utenza sbandierati dall’amministrazione. Parlammo con l’assessore Pastore per far installare un disco orario per sosta veloce, 10/15 minuti sul lato che va da via Caloprese a via Alimena e che costeggia il marciapiede, avendo avuto rassicurazioni da parte dell’assessore andammo nuovamente in buonafede e nuovamente fummo smentiti dalle loro promesse bugiarde.

Chiedemmo un incontro ed un confronto come sempre al “deus ex machina ” e padrone incontrastato del nostro comune, il sindaco, sempre vago ed inconsistente nella risoluzione dei nostri problemi e badate bene, siccome secondo loro non eravamo ancora saturi di tutte le vicissitudini di crisi e di lavori hanno pensato bene di mettere la ciliegina sulla torta installando un doppio senso di circolazione anomalo con guida a sinistra. Poi hanno pensato bene di chiudere via Roma e di deviare il traffico naturalmente su piazza Fera. A questo punto, hanno tolto quel po’ di normalità che si stava ricreando. Molti di noi, se non tutti, abbiamo investito ingenti capitali senza poter avere la possibilità dì lavorare nella maniera adeguata.

Con questi esempi di genialità nella realizzazione della piazza e di ciò che la circonda, il risultato è stato che le persone hanno paura ad attraversare perché arrivano auto da tutte le parti, non abbiamo la possibilità di far sostare un veicolo per effettuare un acquisto veloce come accade in altre strade della città, abbiamo una qualità dell’aria irrespirabile… e tanti altri disagi.

Ultimamente è arrivato il sequestro della parte superiore ed inferiore della piazza da parte della Dda di Catanzaro e in precedenza l’avvento del Covid-19, due eventi che hanno definitivamente segnato la fine della piazza, che tra topi e spazzatura è un vero spettacolo. A causa del sequestro, le attività che pur hanno pagato la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, non potranno più usufruire degli spazi per cui hanno pagato. Per questo chiediamo di liberare la strada, riproponendo il senso unico di circolazione, dando la possibilità ai nostri concittadini di poter usufruire velocemente dei nostri servizi con sosta a tempo e chiediamo inoltre alla nostra amministrazione di poter collaborare il più possibile perché con la costruzione del parcheggio ha obbligato tutti noi a pagare l’abbonamento annuale di quasi 1000 euro per poter parcheggiare e per poter lavorare.

C’è poi la questione sicurezza, in quanto la piazza era stata individuata dalla Protezione civile come centro di raccolta in caso di calamità naturali o altro e ad oggi non è così, inoltre non si può assicurare la viabilità ai mezzi di soccorso, infatti le ambulanze, a causa del traffico intenso e della piccolissima bretella costretti a percorrere, che va da via Alimena verso via Simonetta, sono costrette ad attraversare la piazza per intero sbucando su corso Luigi Fera, ex corso d’Italia, per riuscire a salvare vite umane.
Esigiamo da cittadini onesti e collaborativi un incontro congiunto nella sede opportuna con gli adeguati sistemi di sicurezza con le maggiori istituzioni della nostra città, per chiedere che vengano prese in considerazione le nostre richieste. Pretendiamo che i nostri diritti non vengano calpestati.

Lettera firmata