Lettere a Iacchite’: “Cosenza, vi racconto cosa succede all’ufficio ticket dell’ospedale”

Sono un cittadino che vuole denunciare una situazione incresciosa, gravissima, inaccettabile, in contrasto con le più elementari norme del buonsenso, oserei dire paradossale, vissuta pochi giorni fa.

Martedì scorso, recandomi verso le 10.00 all’ufficio ticket dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza, per consegnare un esame istologico, presso l’Anatomia Patologica del suddetto nosocomio, i miei occhi hanno visto ciò che mai avrebbero voluto vedere. Una coda lunghissima di persone, che stavano presso l’ufficio ticket da ore, solo per prenotare una visita o per ritirare un referto. Anziani, mamme con bambini, persone visibilmente sofferenti che non sapevano più a quali santi rivolgersi. Da tredici sportelli funzionanti ne erano aperti solo sei: tre per le prenotazioni analisi, due per le prenotazioni visite ed uno utilizzato eslusivamente per il ritiro dei referti, a fronte di un’ utenza che ingloba tutta la provincia di Cosenza. Gli operatori, poi, non professionalmente formati, creavano un ulteriore disservizio, in quanto i tempi per svolgere una semplice operazione di routine erano estenuanti.

La mia attesa è durata solo (si fa per dire) cinque ore. Alla fine della mattinata, esausti e nauseati, abbiamo dovuto  chiamare i carabinineri, perchè, come se tutto ciò non bastasse, erano anche terminati i “numerini” consegnati dall’apposita macchinetta e nella sala erano scoppiate delle risse perchè non si rispettava il proprio turno. Vista l’ora, erano oramai quasi le 16.00, ho ritenuto opportuno ritornare a casa. L’impegnativa era stata finalmente  vidimata ma, considerato il fatto che il pomeriggio l’ Anatomia Patologica rimane chiusa, io ho dovuto consegnare la mia provetta il giorno successivo, mettendo in conto che un esame così delicato può essere inficiato dalle cattive condizioni di conservazione e di tempo.

Tutta questa situazione si è venuta a creare da quando l’azienda Ospedaliera ha avuto la “felice” idea di licenziare i lavoratori della  Cooperativa Seatt che da anni svolgevano il loro lavoro all’interno del nosocomio con grande professionalità e competenza.

Faccio appello alla sensibilità del nuovo Prefetto della nostra città per chiedere a nome di tutti i cittadini, di risollevare le sorti della sanità cosentina, ormai retrocessa nella bassa categoria,  per usare una metafora calcistica,  grazie soprattutto all’opera nefasta e scellerata dei nuovi Commissari Cotticelli e Panizzoli che hanno ulteriolmente peggiorato la situazione già di per sè critica.

L’ospedale è un luogo dove il malato deve sentirsi protetto, capito e preservato; non può ridursi ad un posto infernale dove regna sovrano il caos, il disordine e l’incompetenza. Siamo dei cittadini onesti, paghiamo regolarmete le tasse e abbiamo il sacrosanto diritto di stare tranquilli e sereni quando abbiamo un problema di salute.

Ricordo anche che, da quando i lavoratori della Cooperativa Seatt sono stati licenziati, il Cup del Mariano Santo è temporaneamente sospeso e il Cup di Rogliano è aperto solo 2 giorni a settimana dalle ore 8.30 alle ore 12.30 con grandi disagi per la popolazione.

Invito tutti a manifestare il proprio dissenso, a scendere in piazza a protestare, a far valere i propri diritti. Ricordo a Lei, Signor Prefetto, e ad ognuno di noi che tutti, prima o poi, potremmo avere la necessità di recarci in Ospedale, quindi il problema non è del singolo cittadino, ma di un interà comunità, per cui va affrontato e risolto nel migliore dei modi e nel minor tempo possibile.

Il diritto alla salute, in uno Stato Civile, è il diritto fondamentale dell’Uomo, cerchiamo di non scordarcelo MAI.

Lettera firmata