Lettere a Iacchite’: “Incognita Cosenza Calcio, patria degli svincolati e della confusione”

Senza capo né coda. Il Cosenza perde la seconda partita consecutiva in casa al cospetto di un modesto Pescara che, senza impressionare, sbanca il San Vito-Marulla. Squadra schierata in campo con il 4-3-3 ma senza una punta di ruolo. Difesa con Corsi e Lazaar sugli esterni e la coppia Capela-Monaco centrali. Linea di mediana con Bruccini e Sciaudone di fianco a Kanoute, reparto offensivo affidato a Baez largo a sinistra e Carretta e Pierini che provano a scambiarsi di posizione nel tentativo di non fornire punti di riferimento alla retroguardia abruzzese.

Il risultato è tanta confusione. Ripetuti cross dalle fasce destinate all’attaccante che non c’è, ammucchiate in area di rigore, duelli fisici a centrocampo finalizzati a imporre superiorità territoriale. Di fatto, gli unici pericoli arrivano da tiri dalla distanza grazie alle giocate dei singoli (Kanoute migliore in campo e Lazaar) o in virtù degli inserimenti senza palla degli interni (Bruccini e Sciaudone). Stop.

Su un terreno di gioco che definire infame è un complimento (chiedere a Tumminello per ragguagli), il Pescara passa in vantaggio su calcio di rigore (ingenuo Sciaudone), poi controlla la gara, subisce il pari grazie a un gran tiro dello stesso Sciaudone dalla distanza, e si riporta in avanti a pochi minuti dallo scadere con Galano che approfitta dello sbandamento della difesa rossoblù lasciando sul posto i due centrali e beffando l’incolpevole Perina. A poco sono serviti i cambi che Braglia, squalificato, ha ordinato dalla tribuna. Squadra imbottita di centrocampisti e mezze punte senza un vero terminale offensivo. Così diventa durissima. Curiosità: perché si è preso Lazaar quando Legittimo è stato uno dei migliori l’anno scorso? Al posto di chi dovrebbe giocare Kone? E Machach? E Riviere quando sarà in grado di reggere i 90 minuti? Quest’ultimo potrà ricoprire il ruolo di prima punta? Incognita Cosenza, patria degli svincolati. E della confusione.

Giulio Bruno