Lettere a Iacchite’: “La pagliacciata di San Vincenzo la Costa”

Egr. dott. Carchidi,
Le scrivo in merito ad un paesino a pochi chilometri da Cosenza, San Vincenzo la Costa, con la convinzione di poter sollecitare la Sua attenzione: a volte bisogna spostare l’attenzione sulla politica dei piccoli paesi, perché, in tal modo, si possono comprendere tante dinamiche e, dopotutto, il consenso di molti nostri politici viene proprio da quelle realtà.

Sindaco di San Vincenzo la Costa è il dott. Aristide Ernesto Filippo, primario del reparto di Psichiatria all’ospedale dell’Annunziata e cugino del più noto dottore Pietro Filippo, di cui tutti conosciamo le vicende e i collegamenti con l’ASP.

Il dott. Filippo, forte del suo potere ospedaliero, derivante dai rapporti con Adamo prima e con Gentile dopo, è una specie di rais del piccolo paesino e domina incontrastato la scena dal lontano 1989, con modalità e meccanismi tipici.

Per inciso, è la stessa amministrazione comunale che nel 2012 ha realizzato una scandalosa speculazione sulle rinnovabili, “regalando” un’area di 20.000 mq ad una piccola Srl di Padova, per la creazione di un impianto fotovoltaico industriale nel centro abitato.
Ma questo è un capitolo a parte e si attende che la procura, a seguito di una inspiegabile  richiesta di archiviazione fatta dal PM Cozzolino, si svegli e faccia i dovuti accertamenti.

Ebbene, ieri si è svolta una manifestazione farsesca, con la quale hanno “inaugurato” un tratto di strada provinciale (SP 94) che collega il paese con la frazione di San Sisto dei Valdesi e poi Montalto Uffugo.

Il tratto di strada in questione era stato interessato da una frana nel lontano 2008 e per tutti questi anni la frazione è rimasta quasi isolata, con una mulattiera per collegarla a settimo,  e una strada comunale, realizzata con “somma urgenza”, fuori norma e da una solita ditta “amica” dell’amministrazione, per collegare i due paesi. La medesima ditta che a breve realizzerà un nuovo campo sportivo letteralmente al centro dell’impianto fotovoltaico di cui sopra.
La situazione ha determinato enormi danni alla comunità, tra i quali la chiusura di molte attività commerciali e ristoranti presenti, oltre all’assenza di trasporto pubblico e problemi per l’assistenza sanitaria, per tutti questi lunghi anni.

Oggi, a distanza di quasi 9 anni, nel coeso dei quali la Provincia e la Regione si sono rimbalzate le responsabilità, l’amministrazione comunale ha pensato bene di organizzare una grande manifestazione per la riapertura del tratto, con tanto di taglio del nastro, Brindisi, banda musicale e benedizione del sacerdote.
E’ stato invitato il meglio della politica locale: i sindaci del comune di Montalto, di San Fili (architetto Argentino, espressione dell’ex sindaco Zuccarelli, molto amico e collega del dott. Pietro Filippo all’ASP), di Rende, il consigliere regionale Mauro D’Acri, l’autoproclamato presidente della Provincia, Di Natale, Carletto Guccione e naturalmente il presidente della Regione, Mario Oliverio.
Lo stesso presidente che all’epoca era presidente della Provincia e che, dunque, non aveva risolto il problema.

Non c’è che dire, un bel parterre!

Chiaramente molta parte della popolazione si è sentita presa in giro e ha rifiutato di partecipare ad una farsa.
La manifestazione si è rivelata un flop, dal punto di vista organizzativo e della partecipazione.
Anche Guccione e Oliverio, che evidentemente avranno capito la trappola, dopo due ore di attesa, hanno evitato di presentarsi.

Tuttavia restano gli interrogativi su un certo modo di fare politica: era necessaria tutta questa messa in scena con la quale si è inaugurata, dopo 9 scandalosi anni, una strada provinciale senza che vi fosse neppure l’asfalto? Infatti, si noti bene, la strada è ancora sterrata!

In altri termini, non si comprende se la strada sia stata collaudata e se sia in sicurezza.
Certamente sorge il dubbio che sia solo frutto di una manovra pre-elettorale, forse del dott. Di Natale, in vista delle prossime elezioni provinciali e, sicuramente, dell’attempato sindaco Filippo per le prossime amministrative di maggio.

In ogni caso, va di moda prendere in giro cittadini e credere di poter recuperare consenso con queste pagliacciate?
La risoluzione di un problema che affliggeva il territorio dal 2008 è, senz’altro, un evento lieto.
Ma erano necessari questi festeggiamenti grandiosi dopo quasi 10 anni?
Il minimo decoro, rispetto e serietà avrebbero dovuto suggerire una riapertura della strada provinciale più sobria con tante scuse da parte dei politici che sono venuti a fare passerella, per la loro totale inefficienza!

La ringrazio ed invio i migliori saluti e auguri di buon anno.

Lettera firmata