Lettere a Iacchite’: “Paola, al concerto di Shade scene di triste volgarità”

Ieri ho assistito insieme a mia figlia al concerto del rapper Shade, in Piazza Quattro Novembre a Paola.
Premessa. Conosco Shade come un rapper moderno, più vicino al pop che al vero hip hop americano, tanto che i suoi successi sono spesso stati trasmessi come tormentoni estivi. Nulla da dire sull’organizzazione dell’evento. Viabilità gestita al meglio. Tante persone presenti e ordine pubblico rispettato.

Eppure, anche in una serata piacevole, qualcosa è andato storto.
Accade che a metà concerto, l’artista decide di lanciarsi in una sfida di freestyle rap ed invita qualcuno a “duellare” con lui a colpi di rime. Accetta la sfida il giovane rapper locale Enrico.

Di colpo, la Piazza Quattro Novembre di Paola sembra essersi trasformata in Detroit, nel Bronx. Una sequenza smisurata di insulti, offese, parolacce, chiari riferimenti al sesso orale, al sesso anale, allo stupro fuoriescono dalle bocche dei due, invasati ed incuranti della situazione. Uno spettacolo indecoroso che ha spinto tanti genitori, tante mamme e tanti bambini ad andarsene. Come si è potuto concedere questo? Perché l’amministrazione comunale non ha vigilato insieme al direttore artistico?
Paola è una città solidale, la città di San Francesco, ove risiedono tante associazioni anti-violenza.

Ieri per venti minuti buoni si è assistito ad una vera e propria violenza verbale che fa parte della cultura rap americana, o che probabilmente era meglio fare in qualche club chiuso, e non in un concerto pubblico al quale hanno partecipato anche tanti minorenni.
Ovviamente, quel bamboccione del sindaco Politano nel suo discorso ha addirittura invitato i giovani ad inseguire i sogni. Bell’esempio. Complimenti.
A fine concerto Shade è letteralmente scappato via, senza concedere neanche un autografo ai fans.

Ecco come si è conclusa Costa Brillante, l’ennesima pagliacciata promossa dagli Sbano che rubano il metano insieme all’assessore regionale, Orsomarcio, che ha elargito ai solidali paolani, padroni del Comune di Paola, un contributo di 50mila euro.
Come sono stati spesi questi soldi non è ancora dato sapere.

Lettera firmata