Lettere a Iacchite’: “Perché a Cosenza non si può fare il tampone molecolare con la time frame richiesta dai governi esteri per viaggi di lavoro essenziali?”

Caro Dott. Gabriele Carchidi.
Usufruisco dell’indirizzo email ritrovato sul web per raccontarle la mia personale odissea provinciale come da titolo in oggetto.

Sono un medico radiologo cosentino di 33 anni, residente presso Toronto, Canada, per una fellowship altamente formativa di Neuroradiologia. 
In data 13 Marzo sono rientrato presso la residenza dei miei genitori a Cosenza per motivi familiari. Sono stato poi forzato a prenotare il mio ritorno in Canada per il 4 aprile a causa di impellenti motivi di lavoro.

Come potrà immaginare, in questo momento di elevata incertezza internazionale, per ritornare all’estero è necessario un tampone molecolare Sars-Covid, eseguito, nel caso del Canada, 72 ore prima della partenza del volo dal continente europeo.

Una volta arrivato a Cosenza, in data 14 marzo ho scoperto con mia grande sorpresa che la Regione Calabria non prevedeva, in quel momento, la possibilità’di eseguire tamponi molecolari Sars-Covid in regime privato. Oltraggiato e deluso da tale scoperta ho cercato di contattare gli uffici Asp di Cosenza, ovviamente senza alcun tipo di riscontro.
Ho deciso allora di contattare direttamente la Direzione generale della tutela della salute della regione Calabria per esprimere come da medico e calabrese ritenessi assolutamente oltraggiosa la necessità, di dovermi recare in Basilicata o in Campania per eseguire un tampone molecolare in regime privato.

Come da contentino mi è stato in quel momento fornito il numero di cellulare del Dott. Milito del laboratorio Usca di Via degli Stadi, con la promessa dell’esecuzione del tampone molecolare nell’ambito della time frame richiesta dal governo canadese. Il caso vuole che nelle settimane successive la Regione Calabria abbia finalmente dato il via libera all’esecuzione di tamponi molecolari in ambito privato. Tuttavia quella di Cosenza, per qualche oscuro motivo, appare come l’unica tra le province calabresi a non avere alcun laboratorio privato abilitato alla procedura in questione.

In data 29 Marzo, ho ricontattato dunque il dott. Milito per prenotare un appuntamento per il primo aprile dopo le 14:00 per l’esecuzione del tampone molecolare. Il governo del Canada richiede che siano riportate sull’esito del tampone molecolare, data ed ora della procedura, che deve necessariamente essere eseguita 72 ore prima della partenza dell’aereo dal continente europeo.

In tale occasione il Dott. Milito ha assolutamente escluso la possibilità di eseguire la procedura nell’ambito della time frame richiesta dal governo Canadese, rifiutando anche di apporre sull’esito del tampone molecolare data e ora dell’esecuzione della procedura. In tale occasione il Dott. Milito ha anche millantato la possibilità di eventuali “rotture dell’apparecchio” che potessero portare a non ottenere il risultato dell’esame prima della partenza.
A tal punto, nel timore di rimanere bloccato presso l’aeroporto di Parigi a causa di un referto di tampone molecolare che nella migliore delle ipotesi potesse essere non adeguato ho dovuto necessariamente rivolgermi presso altre province calabresi in grado di offrire questo servizio in ambito privato.

Nonostante la zona rossa estesa a tutta la Calabria il primo aprile sono stato forzato a percorrere 100 km per recarmi presso Vibo Valentia per eseguire la suddetta procedura.

La seguente lettera ha l’obbiettivo di fare luce sul disagio che giovani professionisti calabresi e, nel caso particolare cosentini, si trovano a dover affrontare quotidianamente a causa di mancanze organizzative a dir poco vergognose nella regione di origine.  Ad un anno dall’inizio della pandemia, da professionista medico, non ritengo assolutamente possibile l’assenza di laboratori privati nella mia provincia di origine, abilitati ad eseguire determinate procedure che potrebbero:

A) Essere estremamente utili a ridurre il carico lavorativo sulle strutture pubbliche.
B) Giovare alle necessità’ dei Cosentini forzati ad imbarcarsi in viaggi internazionali essenziali.

Sarei molto curioso di conoscere il motivo specifico per il quale nessuno dei laboratori privati nella provincia di Cosenza è abilitato ad eseguire il tampone molecolare Sars-Covid. Da professionista medico non riesco veramente a trovare una risposta per questa agghiacciante realtà’ provinciale.

Si parla spesso della fuga dei giovani calabresi, professionisti in ambito sanitario e non, dalle zone di origine, e dal generale bisogno che ci sarebbe di farli rientrare per risollevare una sanità, ora più’ che mai in estrema crisi. Come si può’ pretendere, mi chiedo a questo punto, che, davanti a disastri organizzativi e disagi personali come quelli raccontati in questa missiva, un professionista decida di rientrare su un territorio altamente disorganizzato ed arretrato a spese della propria carriera e della propria vita personale?

In fede
Simone Sacco