Lettere a Iacchite’: “Regione Calabria, la grande truffa delle Agenzie del Lavoro”

Caro Direttore,
sono un suo lettore e oggi con questa lettera vorrei evidenziare alcuni fatti e situazioni di potere che accadono nella Regione Calabria.
Sono un lavoratore del famoso comparto della Formazione e delle Agenzie per il Lavoro, questa pausa estiva mi è servita per riflettere sulle azioni che compio tutti i giorni in nome della mia associazione/società/cooperativa meglio definiti come Padrone, sì “Padrone” perché da quando lavoro non sono più padrone della mia vita per lavorare almeno 9 ore al giorno compreso il sabato e se necessario i festivi, dove si riceve uno stipendio che non rispecchia pienamente l’impegno lavorativo ed in altri casi va perfino voltato indietro, ma che mi permette di sopravvivere.

Ora vorrei affrontare una questione che qualche mese fa è finita sui principali quotidiani regionali, la protesta degli enti di Formazione e delle Agenzie del Lavoro. Tutto vero, concordo su tutte le tematiche affrontate da questa agenzia ALF Calabria, niente di più nobile, peccato però che dietro a così tanta agitazione si nascondono esclusivamente interessi personali delle Agenzie di carattere economico, dunque, una causa oltre che sociale soprattutto personale, sulla pelle dei dotisti del bando Dote Lavoro e dei tirocinanti di Garanzia Giovani ignari di tutto ciò. Le Agenzie più rappresentative della Regione hanno messo le mani sui bandi milionari della Regione, riunendosi in questa associazione denominata ALF Calabria – che non include le oltre 100 tra Agenzie del Lavoro e della Formazione, ma circa una quarantina, forse, tra le rappresentative – formando una sorta di cartello che detta le regole, che interloquisce con la Regione e che si fa promotore di interessi particolari e personali ma non generali. Tutti gli altri enti che fanno? Boh, se hanno problemi o dubbi cercano di risolverli da se, giusti o sbagliati che siano.

Mi domando ogni giorno: perché si permette tutto questo? Com’è possibile che la Regione non svolga mai una verifica ispettiva a sorpresa (senza che i colletti bianchi avvisino dell’arrivo degli ispettori) per verificare la regolarità di questi corsi e delle spese sostenute per la realizzazione? Ed il materiale didattico? Sembra possibile che una penna Bic possa costare 5 €? Se accade tutto ciò allora c’è qualcosa che non funziona, c’è una falla nel sistema, parliamo di fondi pubblici Regionali, Ministeriali ed Europei che vengono gestiti allegramente ma che potrebbero essere usati per scopi più utili.
Per non parlare delle persone che lavorano in queste Agenzie che “promuovono” il lavoro ed i diritti ma che purtroppo si trovano a lavorare in nero o che in molti casi si trovano a voltare indietro una parte dello stipendio ai propri datori di lavori, invito, quindi, l’INAIL a fare un giro nelle Agenzie così da verificare tale situazione.

Ci chiediamo poi perché i giovani vanno via e scappano dalla nostra meravigliosa terra.
Non sono contro la Formazione o le Agenzie del Lavoro ma per un sistema orientato alla qualità e alla soddisfazione del cliente, che attualmente non esiste. Tutte queste Agenzie vanno perseguite e se necessario chiuse. Vorrei precisare, inoltre, che non tutti agiscono allo stesso modo ma che ci sono anche Agenzie che svolgono il lavoro in modo serio ed onesto che non cercano di accaparrarsi tutti i possibili destinatari dei bandi perché tutto fa brodo, ma si “accontentano”.
Se vogliamo migliorare la nostra magnifica e splendida terra e fare in modo che nessuno vada più via dobbiamo contrastare queste logiche di potere, resettare il settore e ripartire da zero.

Lettera firmata