Lettere a Iacchite’: “Tac e malati oncologici: mesi di attesa ma se paghi si trova subito il posto…”

Vi sarei grata se pubblicaste questa mia lettera aperta.

Un malato oncologico non può e non deve aspettare mesi prima di fare una tac in ospedale… se paghi però si trova il posto.
Non è giusto per nessuno ma soprattutto per chi i soldi per pagare non ce li ha. So che sto approfittando di voi e del vostro giornale ma credo che sia l’unico modo che abbiamo noi, persone normali e senza santi in paradiso di poter far sentire la nostra voce. Almeno provarci.

LETTERA APERTA al Governatore della Calabria Jole Santelli e a tutto il Consiglio Regionale

Onorevoli di destra, centro, sinistra, liste civiche. Dottor Callipo, mi rivolgo anche a lei che ha pensato bene di presentare le sue dimissioni. Lei dice che è stata una scelta sofferta, io invece la trovo uno scrollarsi di dosso la responsabilità di rappresentare un buon numero di calabresi. Chi abbandona è sempre un debole, chi abbandona senza provarci a cambiare le cose è debole due volte.
Ma il punto è un altro. Durante l’emergenza Covid sono state sospese tutte le altre attività ospedaliere, tranne le emergenze.

Sono state sospese le visite post-operatorie per cancro (tranne rare eccezioni) e le visite di controllo post chemio. Scelta a doppio taglio e discutibili ma si è pensato che una persona con un sistema immunitario già debilitato dalla malattia e dalla chemio era meglio tenerla lontana dagli ospedali, soprattutto da quelli calabresi.
Ora sembra essere tutto ritornato alla normalità, si spera, per cui, con le dovute precauzioni, da parte del malato perché l’ospedale non ti fornisce nemmeno una mascherina, si può ritornare a fare le visite di controllo, le ecografie, le analisi e la famigerata tac.

Ecco, provate a prenotarvi per una ecografia o una tac presso l’ospedale… tempo di attesa minimo 3/4 mesi. Se la tac però scegli di farla privatamente max una settimana e con la modica cifra di 300 euro il malato è servito e riverito. Vi sembra giusto?
Il buon funzionamento di una regione si vede da come funziona la sua sanità pubblica.
È il primo diritto di tutti i cittadini ed un Consiglio regionale deve salvaguardare questo diritto che è sancito dalla costituzione. Deve essere salvaguardato soprattutto nei ceti bassi, quelli che non si possono permettere di pagare 300 euro per una tac 200 per una ecografia, altrettante per le analisi. Il malato non può trovarsi difronte al bivio: o decidi di curarti e morire di fame o di non curarti e morire di malattia.
Lasciate stare i vitalizi… datevi da fare e migliorate la nostra sanità che sono anni che non funziona. Facile dire ma è così da sempre. E che vogliamo fare? Una regione dove il ricco si cura ed il povero muore?

Io non auguro a nessuno di ammalarsi e a chi lo è o lo è stato, auguro di guarire al più presto perché una malattia in famiglia ti cambia per sempre e ne so qualcosa, ma vi chiedo di mettere mano alle cose serie. Di permettere alle persone malate di usufruire della sanità pubblica senza essere costretta ad indebitarsi per curarsi.
Tutto parlano di prevenzione…per una mammografia il tempo di attesa è anche di 7 mesi. Una vergogna.

Signora Santelli, io non l’ho votata, troppo distante dal mio pensiero politico e comunque non ho mai nemmeno sentito una sua idea per il futuro di questa nostra terra. Ecco, cominci dalla sanità: faccia in modo che l’ospedale pubblico non venga utilizzato dai medici per arricchirsi loro ed affamare una famiglia. Dopo la sanità poi può passare alle infrastrutture, ai collegamenti, alle strutture ricettive, al turismo.
Per intanto garantisca a tutti il diritto alla salute e alle cure mediche.

Teresa Muraca, Longobucco