Lettere a Iacchite’: “Tirocinanti, i primi nuovi schiavi del ventunesimo secolo”

Il titolo sembrerà un po’ forte, ma mai quanto la triste realtà! Questa è la storia dei tirocinanti ex percettori di mobilità in deroga che da più di 10 anni, si trovano a svolgere attività di tirocinio presso Enti pubblici e privati. Inizialmente inseriti in politiche passive, poi politiche attive con tirocini formativi ed ora migrati nei TIS, tirocini di inclusione sociale al pari delle categorie svantaggiate. Ma quello che stanno vivendo in questo tirocinio appena iniziato è agghiacciante.

Iniziamo col dire che per definizione ministeriale i tirocini non sono un’esperienza di lavoro, ma un’attività formativa, quindi attività di SUPPORTO ai dipendenti, NON come erroneamente preteso dagli Enti attività lavorativa a nero, gratuita!

Siamo consci di essere una grossa risorsa messa a disposizione GRATUITAMENTE degli Enti che ne hanno fatto richiesta, sappiamo benissimo la situazione critica delle nostre comunità, in carenza di personale e molti in situazioni economiche di dissesto, ma tutto ciò non deve pesare solo ed esclusivamente sulle spalle dei tirocinanti, facendo leva sullo stato di necessità personale degli stessi. Gli Enti ospitanti che richiedono e pretendono dai tirocinanti prestazioni lavorative, non solo violano la legge e il disciplinare, ma ostacolano la ripresa economica della nazione, giacchè impediscono di fatto che determinati lavori vengano effettuati da personale inserito nella filiera produttiva con tutto quanto ne consegue. Riceviamo ogni giorno segnalazioni di vessazione da parte dei tutor che pretendono l’esecuzione di lavori (non qualificanti) senza le minime tutele e relativa formazione, arrivando a minacciare il soggetto tirocinante che in caso di mancata esecuzione dell’attività verrebbe allontanato dal tirocinio stesso. Istituti scolastici che hanno inteso accogliere i tirocinanti solo ed esclusivamente per svolgere le attività di pulizia e manutenzione degli spazi, che diversamente verrebbero svolti da aziende e personale specializzato con notevole aggravio di costi. Altri ancora obbligati a lavorare nei servizi domiciliari (vietati dal DPCM) ma non di supporto ai referenti del servizio, mandati soli ad effettuare pulizie a persone e ambienti senza alcuna protezione individuale, esperienza e normativa a tutela degli stessi. Per non parlare delle vergognose pretese sul rispetto del monte ore, che da linee guida Nazionali riconosce, come unico diritto (considerando che si lavora in assenza di ferie, malattia e contributi), la possibilità di utilizzare il 30% delle ore stabilite dal progetto formativo a totale discrezione del tirocinante, da utilizzare per le proprie necessità, considerando il 70% base sufficiente e necessaria per percepire l’indennità di frequenza.

Ricordiamo che per evitare le sopra indicate situazioni, la Legge 92/2012, aveva previsto l’introduzione di linee guida, finalizzate a stabilire degli standard minimi uniformi in tutta Italia e a evitare un uso distorto e illegittimo dell’istituto. Per limitare gli abusi e riqualificare l’istituto, sono stati posti alcuni divieti nell’attivazione del tirocinio.

E’ vietato:

  • attivare tirocini per lo svolgimento di attività lavorative ritenute a bassa specializzazione che non necessitano di una azione formativa; (un esempio per tutti la pulizia di bagni, locali, ambienti)
  • assumere tirocinanti per sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie ed altro, così pure per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro;

Bene il Dipartimento Precari – Tirocinanti CSA dice BASTA a questo sfruttamento, BASTA a questo lavoro nero legalizzato, a questa vergognosa misura dei TIS offerta come esperienza formativa, BASTA a questa mortificazione della dignità personale. Siamo mamme e padri di famiglia, diplomati, laureati, operai specializzati di età compresa tra i 35 e i 63 anni, molti vicini alla pensione, che hanno perso la propria occupazione e che i Governi non hanno saputo ricollocare. Riponiamo grande fiducia nell’attuale Assessore al Lavoro Fausto Orsomarso, sempre vicino alla categoria, che pur avendo ereditato una situazione complessa, dal primo giorno del suo insediamento, in piena emergenza Covid, si è speso per assicurare ristoro e rassicurazioni. Ma allo stesso Assessore e a tutto il Dipartimento Lavoro chiediamo un intervento immediato a tutela, affinchè si ristabilisca l’ordine dei ruoli nel pieno rispetto reciproco, evitando l’instaurarsi del contenzioso..

per il Dipartimento Precari – Tirocinanti CSA

Patrizia Curcio – Pierfrancesco Lincol