Lettere a Iacchite’: “Truffe all’UE: la mafia dei pascoli tra Caloveto e Longobucco”

La mafia dei pascoli tra Caloveto e Longobucco

 Gentile direttore Carchidi, le scrivo sperando che il suo giornale dia voce a noi poveri cittadini che viviamo una situazione a dir poco paradossale.

Le espongo i fatti cercando di essere più chiaro possibile data la complessità della vicenda.  Tutto ha inizio appunto nei piccoli centri del cosentino di Caloveto e Longobucco nell’estate del 2018.

Due longobucchesi, S.P e S.G. (padre e figlio), da anni residenti a Caloveto approfittando della revisione della legge sull’usucapione sui terreni agricoli hanno pensato bene di mappare ed intestarsi migliaia di ettari di terreni. Sì, è proprio così: in una sola giornata di agosto migliaia di terreni in una sola volta hanno cambiato proprietario.

Mi chiedo: tra tutti gli enti e i pubblici funzionari coinvolti, dall’Agenzia delle Entrate, all’ Ufficio del Territorio per finire all’Agea, a nessuno è sorto il dubbio che si trattasse di un’operazione del tutto truffaldina?

Ma come è possibile tutto questo? Semplice: i vari funzionari chiamati a verificare si guardano bene dal farlo ma si limitano solamente a recepire e registrare una semplice autodichiarazione di avvenuta usucapione. Questo fenomeno è in crescita da quando è stata introdotta l’usucapione per mediazione.

Tutta l’operazione è stata messa in atto dai due soggetti per un “semplice motivo”:  speculare sui fondi destinati dall’UE tramite l’Agea agli imprenditori agricoli soprattutto se i terreni si trovano in comuni ricadenti in un parco nazionale come per esempio Longobucco.

L’operazione è semplice: attraverso l’accaparramento dei terreni non solo si può accedere a tutti i contributi Agea, ma si possono stipulare numerosi contratti di assunzione per pseudo braccianti agricoli, ma soprattutto avere un’infinità di terreni fa ottenere elevatissimi profitti anche per quanto riguarda gli aiuti previsti per l’allevamento della capra nera di Calabria. La particolarità di tutta l’operazione sta proprio in questo: le condotte fraudolente, aventi ad oggetto i contributi comunitari, praticate su larga scala e difficilmente investigabili in modo unitario e sistematico, presentano bassi rischi giudiziari a fronte di elevatissimi profitti.

I terreni usucapiti – non solo quelli di privati cittadini ma persino svariati ettari di terreni appartenenti al comune di Longobucco – hanno cambiato proprietario e da beni di tutto il popolo longobucchese sono diventati beni privati. L’amministrazione Pirillo affaccendata com’è a galleggiare nel suo dolce far nulla nega pur sapendo di mentire su questa circostanza perdendo così la proprietà di terreni di grande valore.

I terreni usucapiti sono tuttora in possesso e pieno uso dei loro veri proprietari, perché ai nuovi “latifondisti” non serve utilizzare i terreni ma solo dichiararne la proprietà nelle domande dei vari bandi Agea, molti proprietari ancora non sanno di aver perso i loro terreni, proprio per questo ho deciso di scriverle in modo che tutti possano verificare.

Purtroppo, noi siamo vittime due volte, non solo le nostre proprietà acquistate con tanto sacrificio sono sulla carta appartenenti ad altri ma anche la giustizia latita perché nonostante oltre 60 denunce ad oggi la procura di Castrovillari dorme sonni tranquilli. Noi siamo disperati, vorremmo che come nelle altre parti d’Italia si facessero indagini approfondite, ma sappiamo bene che soprattutto in Calabria questo è quasi impossibile, anche se la Costituzione tutela la proprietà privata noi stiamo incontrando ostacoli quasi invalicabili per via di una semplice autodichiarazione e di controlli mai effettuati per verificarne la veridicità e così i nostri diritti di proprietà sono stati annullati.

Sono due anni che combattiamo per avere giustizia esponendoci quotidianamente ad angherie, vessazioni e minacce per il solo fatto di aver denunciato, negli ultimi anni in Calabria per terreni contesi ci sono stati gravissimi fatti di cronaca nera basti pensare a  ciò che è successo a Limbadi e a Laureana di Borrello, solo per citare i fatti più recenti noi non vorremmo essere i prossimi protagonisti.

Chiudo con un auspicio che vale in generale per quella che è la situazione della giustizia in Calabria  ci sarà pure un giudice a Berlino, io ci spero ancora e non vorrei essere deluso. La ringrazio e la saluto. Cordialmente.

Lettera firmata