Lettere a Iacchite’: “Unical, favoritismi nelle modalità di reclutamento di professori e ricercatori”

Cara Redazione di Iacchite’, sono un ricercatore precario Unical. Ieri pomeriggio è circolata in rete la lettera sotto riportata che denuncia una modalità di reclutamento dei professori e dei ricercatori non basata su una valutazione meritocratica, ma sembrerebbe piuttosto su semplici favoritismi, affrettando le sedute di Consiglio demandate alla designazione delle progressioni.

Ecco la lettera circolata all’UNICAL

E’ possibile che un direttore convochi il 18 giugno un Consiglio di Dipartimento ristretto per il 20 giugno, per procedere al reclutamento di professori associati e ordinari, in assenza di una chiara programmazione? Ho sempre creduto che, una volta nota la disponibilità dei punti organico e la distribuzione per fasce di docenza, i dipartimenti si debbano adoperare per una programmazione finale e quindi per il loro utilizzo.

Molte cose sono cambiate negli ultimi tempi e la fase della programmazione è certamente la più urgente e delicata per una corretta definizione delle future attività, non solo didattiche, ma, soprattutto, di ricerca. Questo deve portare a un aperto confronto tra il personale docente dei dipartimenti, atto ad individuare le attività di ricerca da attivare, proseguire e potenziare.

Questi processi non possono prescindere dalla valutazione dei risultati ottenuti dai Gruppi e dai singoli ricercatori, dalla VQR, dagli indici H, e, per le promozioni, dalle abilitazioni, ricordando che queste sono state ottenute in seguito al giudizio di una commissione. Stabilito il programma, il direttore dovrebbe predisporre le operazioni necessarie per il reclutamento dei professori, secondo le indicazioni del dipartimento.

Dove è avvenuto tutto ciò? Chi è responsabile di queste scelte e sulla base di quali valutazioni? Il fisico Franco Rasetti, in un discorso del ’68, diceva che il suo maestro, Enrico Fermi, era disgustato dalle manovre dei candidati e dei loro protettori nei concorsi universitari. Fermi sosteneva che il merito personale era l’unico titolo valido, senza distinzioni di scuole. Con Fermi la fisica italiana selezionò una generazione di fisici dediti alla scienza, all’insegnamento e alieni agli intrighi della politica universitaria. Fermi riuscì a creare le condizioni necessarie per un alto livello scientifico, accogliendo i giovani più promettenti e capaci. Rasetti concludeva dicendo è ben noto che i favoritismi sono un mezzo efficacissimo per selezionare, nell’università come in qualunque organizzazione, gli elementi più scadenti…