Liberiamo la Calabria: continuiamo a fare nomi e cognomi dei criminali della malapolitica (di Ferdinando Gentile)

di Ferdinando Gentile

Che Gino Strada ed Emergency si occuperanno di alcuni aspetti dell’emergenza covid, così da sopperire a ciò che la politica è stata incapace di fare e tutelare la nostra salute, è una buona notizia.
Senza la pressione dei calabresi non sarebbe stato possibile.
Gli eventi ai quali stiamo assistendo in queste settimane, tra le dimissioni di tre commissari, la ribalta mediatica, lo scricchiolio del “sistema Calabria”, l’impegno di Emergency, le richieste dei cittadini di riaprire gli ospedali chiusi, non erano affatto scontati. Sono frutto della mobilitazione che i calabresi e le calabresi hanno messo in atto in queste ultime settimane.

Scendere in piazza, prendere parola, abbandonare la rassegnazione nonostante tutto e tutti, ha dato una direzione inaspettata agli avvenimenti di questi giorni.
Da Cosenza a Reggio Calabria i cittadini hanno incalzato il governo e posto all’attenzione del pubblico e dei media nazionali il disastro della sanità calabrese.
“Sanità pubblica” gridavamo quel giovedì bloccando l’A2, e di sanità pubblica calabrese si è parlato sui media nei giorni a venire. Dopo l’apertura di questa prima partita il caso Calabria non poteva più essere nascosto.
Poi Cotticelli e Zuccatelli con le loro indegne sceneggiate.
E l’ultimo capitolo, per ora, di questa sequela tragicomica con la nomina di Gaudio e la sua repentina rinuncia.

Sulla Calabria il Governo è in crisi e il Ministro Speranza è nella confusione più totale.
Ma non possiamo dirci soddisfatti, anzi. Il commissario della sanità calabrese, che verrà nominato nelle prossime ore, sarà diretta emanazione dei partiti e dei gruppi di potere che hanno contribuito a ridurre la nostra terra e la nostra sanità in queste condizioni e dovrà rispondere solo a loro. Alla vigna della sanità non possono proprio rinunciare, sarebbero a rischio le clientele, la loro sopravvivenza “politica” ed economica.
Noi non possiamo fermarci, faremmo un torto a noi stessi e alla nostra terra.
Dobbiamo continuare a fare i nomi e i cognomi dei criminali che ci governano, della presunta classe dirigente e a denunciare i loro scempi, a rivendicare un sistema sanitario pubblico, gratuito ed accessibile, e un reddito dignitoso per tutti i calabresi colpiti dalla crisi.

Chiediamo:
🔴 L’assunzione immediata a tempo indeterminato del personale sanitario
🔴Investimenti e risorse da investire su strutture e strumenti
🔴La riapertura degli ospedali chiusi e dei reparti smantellati e depotenziati. Apertura di presidi di quartiere e attivazione della medicina territoriale.
🔴 Basta tagli sulla sanità pubblica, azzeramento del debito e fine dello strapotere delle cliniche private
🔴Reddito garantito per tutte le famiglie e lavoratori colpiti dalla crisi
Liberiamo la Calabria.