Longobucco/1, guerra tra bande (politiche): Federico e Pirillo

Pirillo e Federico

In Calabria nulla è come appare. Lo ripetiamo quasi come un mantra perché ogniqualvolta che la Calabria va a finire sui media nazionali c’è il rischio che si dica solo una parte della verità.

Oggi Longobucco ritorna alla ribalta per l’avviso di garanzia che ha interessato il sindaco Giovanni Pirillo per corruzione ma il centro della Sila Greca nella primavera 2017 aveva già conquistato le cronache nazionali. Il Fatto Quotidiano aveva dato risalto al caso del paese di Longobucco, provincia di Cosenza, ed in particolare alla denuncia per voto di scambio che è stata presentata da una giovane madre in difficoltà e dalla sua famiglia nei confronti del fratello di un assessore uscente destinato a fare il vicesindaco dopo aver vinto le elezioni.

Chi legge Iacchite’ sa che ci siamo occupati del voto a Longobucco e del duello tra Giovanni Pirillo, candidato del PD sostenuto dal consigliere regionale Mimmo Bevacqua e da altre liste civiche ed Emanuele De Simone, candidato del consigliere regionale “arcobaleno”, il generale Giuseppe Graziano e del potentissimo patron della Simet Gerardo Smurra. Alla fine, per una manciata di voti, ha vinto Pirillo, il candidato del PD.

Il casino è scoppiato proprio in casa PD perché l’assessore uscente Davide Federico, tramite il fratello, avrebbe fatto campagna elettorale promettendo buoni mensa e posti di lavoro. Ma se restassimo solo alle magagne del PD – che naturalmente ci sono – non faremmo un buon servizio, perché ometteremmo le stesse pratiche che avvenivano anche sul fronte avverso. Insomma, come si suol dire, il più pulito ha la rogna.

Longobucco è un paese di 3.403 abitanti in provincia di Cosenza, posto in una vallata della Sila Greca, percorsa dal fiume Trionto. Rivestì un ruolo molto importante durante il brigantaggio: nativi di Longobucco erano i briganti Palma, Faccione e Santoro, che si faceva chiamare Re Coremme.

Le attività più sviluppate sono l’agricoltura, la tessitura dei tappeti, la lavorazione del legno e l’edilizia. Esiste in paese una mostra permanente di tessuti artigianali. A causa di una cattiva gestione della montagna, gli abitanti, che erano addirittura 8.000 negli anni Sessanta, si sono ridotti agli attuali tremila.

Originari di Longobucco sono anche due grandi Campioni dello sport italiano, l’olimpionica Rosalba Forciniti, judoka e il calciatore Domenico Berardi.

Alla ricerca di qualche notizia in più rispetto a queste sconcertanti vicende, abbiamo trovato più di un cittadino, che non sta né con una banda e né con l’altra, disposto a darci informazioni sia sulla vicenda che ha fatto scandalo sia sulle altre.

Il PD teme di perdere le elezioni comunali a Longobucco dopo anni di malgoverno e parassitismo. La cerchia di sinistra, il Partito Democratico del consigliere regionale Bevacqua, la cricca di alcuni impiegati comunali, la Cgil che governa dentro e fuori il Comune e più che un sindacato è un’opera pia di famiglia, i socialisti redivivi che passano il tempo a cercare prebende nelle varie segreterie regionali dei partiti e nientepopodimenoche Legambiente calabrese con il suo presidente Falcone sceso fin quaggiù per appoggiare il fratellino o fratellone candidato nella lista del socialista Giovanni Pirillo, la bambolina, come lo chiamano a Longobucco. Un uomo che insegue da una vita una poltrona o una fascia da sindaco.

Ci ha provato in tutti i modi, anche in altri comuni, qualcuno dice anche in tanti condomini. Per lui l’importante è candidarsi. Questa volta ce l’ha fatta e ci è riuscito.
Come? Con l’aiuto del gruppo di quelli che chiamano i “Nuovi Casalesi” di Longobucco o meglio della frazione Destro che operano in modo losco anche nel comune della vicina Mirto Crosia.
Hanno messo le mani su quest’ultimo comune gestendo il servizio mensa con un prestanome tale Lupis e ora con l’assessore della frazione, Davide Federico, allargano il giro anche a quello di Longobucco.

Cosa si è scoperto? Che il fratello dell’assessore Federico, uscente della giunta del sindaco Luigi Stasi, marito a sua volta dell’assessore Guido di Mirto Crosia, preoccupato della campagna elettorale di De Simone e della sua macchina da guerra – che oltre al generale Graziano e al patron della Simet Smurra conta anche sul parroco don Pompeo Tedesco – avrebbe favorito il voto di scambio e il tentativo di corruzione ai danni di una donna, giovane ragazza madre con tanti problemi.

“Dobbiamo evitare che De Simone vinca alla frazione Destro dato che a Longobucco ha già perso”. Dice l’assessore alla donna. “Devi convincere anche tua madre e io in cambio di garantisco per almeno due anni gratis il blocchetto mensa per tuo figlio nelle scuole gestito dalla ditta amica e poi vedremo anche per un posto di lavoro! Tu devi solo votare sulla scheda il nome di mio fratello e devi scrivere Davide Federico, hai capito, siamo d’accordo. Fai votare anche tua madre”.

In verità, di queste schede segnalate ne sono uscite altre nelle sezioni elettorali di Longobucco, segno che la corruzione e il voto di scambio ha interessato anche altre persone.

Il figlio della donna che assiste al colloquio registra tutto. Perché il tentativo c’era stato anche nelle passate elezioni amministrative vinte da Stasi, le cui promesse però non erano state mantenute.
A Longobucco ma non solo, si dice ca a vecchia si frica na vota ed ecco che questa volta ci si è preparati ed il gioco della registrazione è riuscito.

Ora il fratello dell’assessore è stato eletto e si apprestava a diventare il nuovo vicesindaco di Longobucco. Ma il gran casino che è uscito fuori adesso pone la magistratura nelle condizioni di aprire un’inchiesta.

E la nostra inchiesta su Longobucco è solo alla sua prima parte.

1 – (continua)