Luci a San Siro, Napoli al settimo cielo: la prima volta di Gattuso vincente da avversario

Il Napoli di Gattuso espugna San Siro sponda nerazzurra nella semifinale di andata di Coppa Italia ed è la terza grande impresa da quando il “ragazzo” di Schiavonea ha preso il posto di Ancelotti alla guida degli azzurri. Prima – al San Paolo – lo sgambetto alla Lazio di Inzaghi che era reduce da 11 (undici!) vittorie consecutive con conseguente eliminazione di Immobile e soci dalla Coppa Italia; poi – ancora al San Paolo – il successo da sballo sulla Juventus di Sarri in campionato e adesso la terza vittima eccellente: l’Inter di Conte e per giunta a San Siro. Certo, non sono state solo rose e fiori (basta pensare ai capitomboli interni contro Fiorentina e Lecce, per esempio) ma non c’è dubbio che la vittoria di ieri sera abbia ridato grande fiducia a tutti. Soprattutto in vista del ritorno della Champions League e delle sfide con il Barcellona.

E’ la prima volta da quando si è messo a fare l’allenatore che Rino Gattuso “espugna” la sua San Siro, che l’ha visto protagonista principale in tanti anni di carriera con la maglia rossonera e anche se nessuno gliel’ha chiesto nel dopopartita, non c’è dubbio che Rino ci avrà pensato, magari sorridendo sornione alla sua maniera. E pensando alla canzone immortale del “professore” Vecchioni, “Luci a San Siro”, appunto. Ha deciso un eurogol di Fabian Ruiz ma la differenza l’ha fatta soprattutto l’atteggiamento della squadra, l’accortezza e la concentrazione nella fase difensiva e – perché no – la serietà professionale di gente come Mertens e Callejon, che pur messi da parte quando sono stati chiamati a dare il loro contributo hanno dimostrato di essere in forma e di poter essere decisivi.

Rino Gattuso si gode il successo di San Siro che avvicina il Napoli alla finale di Coppa Italia, ma tiene i piedi bel saldi a terra. “Quando giochi con una squadra forte bisogna rispettarla e mettere sempre qualcosa in più – ha spiegato – . Grandi complimenti ai miei ragazzi, ma voglio vedere sempre quest’atteggiamento, mancano 17 partite. Voglio due Napoli, uno in fase di non possesso e uno in fase di possesso. Non c’è da sorridere, dobbiamo pedalare. Ancora non abbiamo fatto nulla”.

Gattuso analizza così la gara di San Siro. “L’Inter è una squadra forte, che abbina fisicità a tecnica. E’ normale che bisogna oscurare i due attaccanti, perché lavorano molto su di loro. Quando si gioca questo tipo di partita, ma anche altre partite, bisogna avere rispetto – ha aggiunto – Nel primo tempo abbiamo palleggiato bene. Potevamo affondare di più. Il secondo tempo all’inizio abbiamo sbagliato tanto, loro ci venivano addosso con veemenza . La squadra non ha la possibilità per battagliare per una lunga serie di partite, ma il palleggio ce l’ha. Dobbiamo migliorare sulla fase di non possesso perché secondo me perdiamo le partite per questo motivo qui”.

Sugli alti e bassi della sua squadra. “”Non possiamo permetterci di sottovalutare nulla. Contro il Lecce abbiamo subito gol con 8-9 giocatori dietro la linea della palla. Ma se sei lì e ti comporti come una sagoma, pensando che il compagno ci mette una pezza… Dobbiamo migliorare quest’aspetto qua. Non possiamo pensare di fare la fase difensiva come la facciamo altrimenti non andiamo da nessuna parte. Voglio due Napoli, uno in fase di non possesso e uno in fase di possesso. Abbiamo le possibilità di palleggiare e far correre gli avversari, ma dobbiamo correre anche noi quando non abbiamo la palla. Da quando sono arrivato ho sempre la sensazione di prendere gol ogni volta che saltano la prima pressione e si mettono nella nostra metà campo. E’ la prima volta che mi capita di avere questa sensazione, in 6-7 anni di carriera”.