L’Unical e le lauree: Berlusconi, Benigni, Occhiuto e… Jugale

di Gianfranco d’Atri, già professore Unical

E quindi, finalmente, un laureato della Università della Calabria potrà diventare Presidente della Repubblica. Tanti giovani che, negli anni, hanno faticosamente ottenuto l’agognato titolo di dottore, dopo sacrifici familiari ed impegno personale, si vedranno rappresentati dal loro candidato più idoneo: Silvio Berlusconi.

Chiaramente questo mio intervento è rivolto ad un altro laureato (meritevole) della Unical, ora Presidente della Regione, il Dr. Roberto Occhiuto. Faccia di tutto perché l’Ente scelga proprio Lui come rappresentante della Calabria alle votazioni congiunte: se proprio non dovesse farcela, almeno potrebbe essere presente e constatare – che magari non tutti i deputati e senatori sono acquistabili. D’altra parte la sua laurea è in Ingegneria Gestionale, ne va dell’onore dei miei ex-colleghi dell’Ateneo. Non tanto di quelli che nel 1991 gli conferirono il titolo – sarebbe bene sapere in contropartita di cosa, tanto gli eventuali reati sono prescritti: tranquilli – che non potevano avere conoscenza completa delle sue capacità nei settori di interesse (scientifico, ovviamente!): mafia, corruzione, prostituzione ecc., sicuramente settori non sviluppati dalla Unical.

Ma qualche riflessione più critica avrebbero dovuto farla i membri del Senato accademico, a cui nel 2013 alcuni docenti avevano suggerito – in realtà formalizzando la richiesta all’allora rettore Crisci – di “revocare” la laurea honoris causa (https://www.huffingtonpost.it/2013/10/04/laurea-honoris-causa-berlusconi_n_4045361.html), essendo venuto meno l’onore e la dignità che caratterizza gli assegnatari di questo titolo. Uno di loro, Honoris Causa del 2012, é Roberto Benigni che, con grande ironia, aveva così ringraziato il Rettore: “dopo di me e Berlusconi a chi darete la laurea, a Jugale ?”.

Ora abbiamo un nuovo Rettore e un nuovo Senato.
Che ne pensano? E cosa dicono o fanno gli attuali docenti in Ingegneria Gestionale: Vogliono esprimere pubblicamente il loro pensiero?
Abbiano comunque un’opinione. Se ritengono il compagno (di Accademia) Berlusconi degno, sollecitino la Regione ad eleggerlo almeno per la riunione congiunta di Camera e Senato. Altrimenti, assumano pubblicamente una posizione anche se l’iter amministrativo dovesse richiedere più tempo. Lo devono agli studenti passati e attuali dell’ateneo che continuano a credere che oltre allo studio disciplinare specifico, nel campus ci si confronta sul vivere sociale e si cerca l’onore e la rispettabilità.
O il Rettore, preoccupato giustamente dei flussi di finanziamento all’Università che possono essere veicolati dalla Regione, si domanda machiavellicamente: e se poi dovesse farcela, perché averlo contro? In fin dei conti, la Scienza non merita il sacrificio dell’etica?

PS: Chiarissimo Rettore, nel caso la laurea dovesse essere revocata, aspettiamoci che l’avv. Ghedini presenti un ricorso alla Corte Europea e la richiesta di prescrizione. Mi impegno a contribuire alle spese legali che dovesse sostenere l’Università.