Ma Corigliano-Rossano era un paradiso terrestre e non ce ne siamo accorti?

C’è uno strano clima in città, a Corigliano-Rossano. E non mi riferisco al caldo che, dalle nostre parti, in questo periodo è del tutto normale. Non passa giorno nel quale non si leggano, sui social o sui blog, attacchi all’amministrazione comunale che raccontano di disastri amministrativi, di incapacità e di mancanza di visione politica.

Non mancano neppure le offese, ma su quelle preferisco non esprimermi perché quelle, con la politica, non hanno nulla a che vedere.
Chi non avesse vissuto da sempre nella nostra città, e leggesse questi continui e spesso feroci attacchi, potrebbe facilmente pensare che, prima dell’insediamento dell’attuale amministrazione comunale, Corigliano-Rossano fosse un paradiso terrestre, oggi deturpato da una classe dirigente senza scrupoli.
Ma a chi è nato e vive a Corigliano-Rossano, queste ricostruzioni non possono che apparire fantasiose.
E addirittura ridicolo appare il fatto che, molto spesso, critiche e giudizi negativi provengano da chi ha avuto, negli anni passati, ruoli amministrativi anche importanti.
Non è certamente il caso di prodursi in racconti di storia recente (diciamo degli ultimi trenta anni), elencando le “meravigliose conquiste” delle amministrazioni comunali passate, soprattutto di quelle coriglianesi.
Per farsi un’idea di ciò che è stato, infatti, è sufficiente partire dallo stato in cui si trovava la città al momento della fusione.
Questo non vuol dire che chi amministra oggi possa sentirsi autorizzato a non fare bene solo perché chi lo ha preceduto non ha comunque fatto meglio.
Significa, piuttosto, che, a chi amministra oggi, bisogna dare il tempo di fare.
Se non lo stesso tempo concesso ad altri – che hanno avuto anche due o tre consiliature per attuare i loro “capolavori amministrativi” – almeno il tempo di una consiliatura.
E se poi questa attesa fosse anche collaborativa e propositiva, anziché essere solo disfattista e, a tratti, populista e demagogica, la città potrebbe persino trarne vantaggio.

Fabio Pellegrino