Ma dov’è finito l’orgoglio di Cariati?

MA DOV’È FINITO L’ORGOGLIO DI #CARIATI?

di Damiano Scarpello

Ma dov’è finito l’orgoglio di Cariati? O ancor meglio dov’è finito l’orgoglio di chi governando il Comune, dopo aver gridato ai 4 venti “mai più un Paese come lo gestivano quelli di prima….“?
Ho sempre pensato che chi gestisce la “cosa” pubblica dovrebbe avere l’obbligo morale di mettersi al servizio e restituire un paese migliore ai propri cittadini. Nella tragicità del momento, sospesi tra preoccupazione del contagio Covid e una grande incertezza per l’economia, cosa particolarmente irritante è la denigrazione morale e materiale a cui purtroppo e con grande dispiacere siamo costretti ad assistere di un paese ormai allo spasimo.

Quanto stiamo leggendo e vedendo tramite video, foto, eccetera sui social nelle ultime ore comunque è solamente uno dei sintomi della patologia che il nostro Paese sta subendo da alcuni anni e che ne sta danneggiando l’immagine sempre in peggio. Chi si era proposto ed era stato incaricato nel migliorare la vita dei Cariatesi, al contrario di quanto promesso sta formando uno scenario politico insopportabile per tutti i cittadini: non c’è futuro per i giovani, le attività chiudono e quelle rimaste devono vedersi ridotta la possibilità di crescere. Un lento ma inesorabile azzeramento dell’identità socio-economica-politica dell’intera comunità.

Alcuni da tempo scrivono che non bisogna mettere in mostra le negatività del posto, per non danneggiare gli operatori del turismo cariatese. Non li critico , anzi giorni fa ho fatto un post (condiviso da molti concittadini in giro per il mondo) dove elencavo tramite un corredo di foto… le bellezze di Cariati, ma ora con tutta la buona volontà che ci possiamo mettere, continuare a parlare bene non è facile: per le ragioni che ognuno di noi conosce, e che fanno sì che non si può criticare chi del nostro Paese scrive sui social i difetti più che cantarne le lodi.

Senza contare che una lunga storia… ci ha obbligato a prendere atto degli avvenimenti negativi. Ai quali reagiamo, c’indigniamo, ma tutto finisce lì se non ci si oppone con forza e con orgoglio, quell’orgoglio che in passato ha portato Cariati ad essere uno dei centri più fiorenti sulla costa ionica. Purtroppo sono costretto a dire in passato ,visto che il presente è solo desolazione…

Per quanto ne so io in psicologia, sono stati definiti due tipi di orgoglio: quello positivo e quello negativo. Chiedo ad amici laureati in tale materia di correggermi se sbaglio.
L’orgoglio positivo viene chiamato “autostima”, mentre quello negativo “superbia”.
Il primo è necessario per sentirci sicuri e condurre una vita equilibrata, apprezzarci al punto giusto, trovare il nostro posto nel mondo ed esserne orgogliosi di se stessi e della propria comunità ; tutto questo è assolutamente sano. Il secondo orgoglio, quello che ci allontana e ci pone al di sopra del mondo, perdendo di vista i problemi che affliggono la realtà che ci circonda.

Questo è il più grande produttore di conflitti che allontanano sempre più dai problemi reali a cui quindi non si cerca alcuna soluzione. La tragicità di quanto esposto, comunque è che il lato negativo dell’orgoglio è definito come l’eccesso di autostima e di apprezzamento dei propri meriti, pertanto il soggetto si ritiene superiore agli altri. Questo tipo di orgoglio impedisce di riconoscere i propri errori, di rimediare ad essi e rende palese l’assenza di umiltà.
L’umiltà, qualità opposta all’orgoglio, ci permette di adottare un atteggiamento aperto, flessibile e ricettivo per poter imparare tutto ciò che ancora non sappiamo. Le persone piene di orgoglio negativo trasmettono tedio mentale a causa del loro ego spropositato, lamentandosi di individui che osano criticare la negligenza in cui è sprofondato il proprio Paese, ecc.
Ricordo una delle frasi più ricorrenti su Facebook quando si fa pubblicità a CARIATI è : “Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.”

PURTROPPO OGGI QUESTE PAROLE HANNO
L’ AMAREZZA DENTRO !!!
QUINDI CON UNO SCATTO DI ORGOGLIO VA DETTO CHE NON SI PUO’ RESTARE PASSIVI SPERANDO NELLA FORTUNA. PER QUESTO MI CHIEDO DOV’E’ FINITO IL NOSTRO ORGOGLIO ?

Non me lo chiedo perché io debba fare carriera politica al mio Paese, non devo candidarmi in nessuna lista futura, ho già dato in passato in merito, e lo sapete tutti. Questo lo sottolineo per qualche “amico” definito da molti l’allucinato, aromatizzato e politologo che andando in giro a testa basta sta sempre a telefonare… o dire a chiunque: “siamo noi su territorio… siamo noi che dobbiamo dire… siamo noi che dobbiamo organizzare…” muovendosi solo e sempre dopo che si muovono gli altri, sempre se si muove!!
Ma me lo chiedo da semplice cittadino residente a Cariati, anche se vivo a Roma non perchè scappato ma rimasto lì dopo gli anni di studio. Il fatto che non viva giù, ma dove ho casa, non può togliermi il diritto di chiederlo e nessuno può permettersi con arroganza e anche una certa ignoranza di dire chi vive fuori taccia. Sottolineo che però quando poi servono i voti, guarda caso si ricordano di chi vive fuori ma essendo residente può votare per loro.
Ora concludo dicendo che dà amarezza leggere di gente rassegnata a tutto questo, dà amarezza vedere che non ci sia quell’orgoglio che porta a far si che tutto sia migliore. Chi ha ucciso tutto quello che il nostro Paese merita abbia uno scatto di orgoglio positivo e si dimetta!!