Mafia-stato. De Magistris, Napolitano e il ruolo dei magistrati calabresi

Era il 25 maggio del 2020 quando Luigi De Magistris ruppe gli indugi e accusò apertamente l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di essere stato il mandante del suo allontanamento della Calabria. Quella notte dagli schermi di La7 il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha messo con decisione il dito nella piaga denunciando tutte le connivenze e le “coincidenze” sospette tra il periodo nel quale fu “eliminato” dal sistema e quello attuale, arrivando alla conclusione che l’Italia non sarà mai un paese pienamente democratico fino a quando non si farà luce sui meccanismi che hanno portato la mafia a diventare stato. 

Oggi quelle dichiarazioni ritornano di prepotente attualità dopo la dipartita di Napolitano, che significa con pressoché assoluta certezza che quei meccanismi rimarranno segreti chissà ancora per quanto tempo, forse per sempre. 

Ma ecco quanto aveva dichiarato De Magistris.

“… Agirono con decisione anche se in contesti diversi Napolitano, l’ex presidente della Repubblica e Nicola Mancino, vicepresidente del Csm e ministro dell’Interno invece nel ’92 proprio quando Paolo Borsellino poco prima di morire stava sentendo Gaspare Mutolo (autista di Totò Riina)… Di Matteo doveva essere confermato al Dap anche per le ragioni di quelle intercettazioni in carcere…

Ma io pongo un altro tema, che forse non so se il ministro Bonafede è sfortunato… Però quando ha scelto Basentini come capo del Dap io mi sono un po’ meravigliato anche per un altro motivo… Perché quando il 5 giugno 2007 feci una perquisizione al procuratore generale di Potenza scoprendo un grumo di interessi tra magistratura, politica, criminalità organizzata e affari, gli stessi poi che stanno venendo fuori nella vicenda Palamara, il buon Basentini ebbe modo di denunciarmi insieme a tanti altri alla procura di Salerno… E poi quel sistema del Ministero della Giustizia – dove poi dopo alcuni anni è andato Basentini al Dap… – si mosse, avendo poi alla fine come giudice Mancino al Csm e come mandante Napolitano, per farmi allontanare da quelle inchieste…

Ecco perché poi le amicizie certe volte tra alcuni magistrati si incontrano perché nulla accade a caso… Allora, Basentini va al Dap, poi il capo di gabinetto che si trova nelle intercettazioni di Palamara e poi il capo dell’ispettorato… Poi mi sono trovato Petralia… è una coincidenza ma proprio Petralia ha avuto un altro ruolo determinante sempre con quel Csm nel quale c’erano Napolitano e Mancino… che lasciarono solo il magistrato onesto a Catanzaro – cioè io – e lasciarono i corrotti e i corruttori in Calabria, Petralia era componente della I Commissione del Csm…

Allora, io mi chiedo: caro ministro Bonafede, il M5s va col grido “onestà onestà” per dire diamo forza ai magistrati coraggiosi. Beh, quantomeno pigliatevi qualcuno che vi informa un po’ meglio perché Di Matteo non lo mettete là al Dap dopo che escono anche quelle intercettazioni… mettete Basentini che bastava fare un minimo di ricerca per capire chi era… adesso mettete Petralia, per carità un bravissimo magistrato… Andatevi a vedere la Commissione del Csm, gennaio 2007, quando i magistrati di Salerno dissero di un sistema criminale che stava per fermarmi e io agivo correttamente… il Csm, Napolitano, Mancino e tutte le correnti della magistratura presero una posizione molto chiara… Perchè se indagavo solo Berlusconi mi facevano l’applauso ma come cominciai a indagare a sinistra mi dicevano: “Ma tu che fai… indaghi pure a sinistra… e che ti metti contro quelli a destra e quelli a sinistra?…”… Poi mi sono trovato pure dentro, purtroppo, i magistrati di tutte le correnti e hanno deciso di farmi fuori ed è per questo che poi nascono le solidarietà ed è per questo che io penso che anche quelle intercettazioni distrutte c’entrano sempre… Perché fino a quando non si indaga fino in fondo sul sistema criminale e sulla mafia che si è fatta stato, l’Italia non sarà mai un paese democratico fino in fondo… 

Io mi assumo la responsabilità penale e civile di quello che dico… Quando ci furono dei magistrati onesti e coraggiosi alla procura di Salerno che cominciarono a indagare su quel sistema criminale e fecero delle perquisizioni e sequestri ad alcuni magistrati calabresi… questi magistrati calabresi “controsequestrarono” i sequestri dei magistrati di Salerno… quindi come se le guardie stanno indagando ai ladri e i ladri si mettono a indagare le guardie… e Napolitano insieme ad altri fecero uscire fuori la guerra tra procure che portò il Csm a trasferire i magistrati di Salerno e Luca Palamara, che era presidente dell’Anm, disse: “Il sistema ha dimostrato di avere gli anticorpi!!!”… Allora voi ditemi se questa frase è mafiosa o se è la frase di un magistrato…”.