Magò, caccia i mani d’u Cusenza

Sono due le partite che si giocano intorno al Cosenza Calcio. Una è prettamente sportiva ed è quella sul campo, nella quale i colori rossoblù sembrano ormai destinati ad una retrocessione annunciata. L’altra invece è politico-mafiosa e non bisogna avere paura di dirlo e di scriverlo, tanto lo sanno tutti. Ed è quella che si sta giocando sulla successione del terribile patron Gargamella, che difficilmente dopo una rovinosa retrocessione come quella che si prepara e con la contestazione dilagante di tutto il popolo rossoblù, potrebbe riuscire ma anche volere a questo punto, restare in sella.

E siccome a Cosenza siamo “avanti” di anni luce rispetto a tante altre piazze, è chiarissimo che Guarascio – vendicativo e perfido come nessun altro – sta facendo di tutto per lasciare il Cosenza nella merda anche dopo di lui. E la prova ce l’ha data il collega Giuseppe Milicchio, che ieri ha avuto lo straordinario “fiuto” di beccare Gargamella a colloquio con un soggetto impresentabile e notoriamente al soldo della peggiore massomafia all’aeroporto di Lamezia.

Il soggetto si chiama Ernesto Magorno e tutti sanno che è un politico corrotto (dal Psi al Pd per finire a Italia Viva) legato alla massomafia. Tutti sanno che esistono imbarazzanti intercettazioni che lo legano alla ex clinica Tricarico e al clan Muto e non solo. Perché la sua longa manus è arrivata fino ai terribili iGreco di Terravecchia, i padroni della sanità privata a Cosenza, anche loro notoriamente interessati al Cosenza Calcio.

Tutti sanno che c’è Magorno dietro alla trattativa che i vertici della Conad hanno aperto con Guarascio per il Cosenza Calcio. Sì, perché tutti sanno che Magorno ha interessi grandi quanto la sua testa con la Conad, per il semplice motivo che a Diamante, città della quale è tuttora sindaco, la Conad è saldamente nelle mani di… suo suocero, il famigerato Biagio Casella, anche lui legato al re del pesce. Per mesi si sono nascosti dietro le facce rassicuranti del numero uno della Conad, tale Claudio Alibrandi, ma soprattutto di quella di Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, rossanese di origine, esponente “tipo” del M5s venduto al potere, al quale (nulla succede a caso…) recentemente è stata conferita la cittadinanza onoraria di… Diamante. 

L’ombra di don Magorno aleggiava ormai da tempo dietro questa trattativa e oggi, grazie a Milicchio, finalmente è uscita fuori. Ora nessuno di noi potrà dire che non ha capito chi c’è dietro la Conad in questa trattativa e tutti conoscono il “palmares” di don Magorno, che viene “salvato” ogni volta puntualmente dal procuratore Gratteri ma che è notoriamente un politico corrotto e borderline, un personaggio da evitare assolutamente e al quale urliamo con tutta la forza che abbiamo in corpo “caccia i mani d’u Cusenza”.

E a chi, con la solita prosopopea, ghigna dicendo che “non ci sono più altri pretendenti”, rispondiamo che non è vero.

Il dottor Luca Di Donna, noto professionista e per giunta anche sponsor del Cosenza di Guarascio, ha dichiarato che gli imprenditori che sono pronti a rilevare la società ci sono (ci vuole sempre la volontà dell’attuale proprietario non solo a vendere ma anche alla cordata giusta…) e che inoltre il bilancio attuale mostra una perdita molto preoccupante (https://www.iacchite.blog/cosenza-calcio-i-conti-non-tornano-ecco-tutti-i-debiti-di-guarascio/).

A tutto questo aggiungiamo l’arroganza, la presunzione e la mancanza di rispetto verso la tifoseria, una squadra mediocre per la Serie B e una campagna di riparazione dove si cercano solo calciatori fuori dai progetti tecnici delle rispettive squadre oppure reduci da infortuni… L’importante è risparmiare e tirare a campare nonostante una retrocessione alle porte e come se non bastasse adesso dobbiamo anche “sopportare” che Gargamella debba lasciare la nostra squadra ad altri avventurieri persino peggio di lui. Ce n’è abbastanza adesso per fermare anche quest’ultima beffa che questo indegno signore sta preparando per la nostra passione.