Maladepurazione, quando nelle carte di “Archimede” spuntò il nome di (don) Magorno

Un anno fa, il 27 luglio 2022, si apprendeva che nelle carte dell’inchiesta sulla maladepurazione “Archimede” era spuntato anche il nome di Don Magorno. Nel frattempo, nulla di “ufficiale” è accaduto, a parte la conferma delle pessime condizioni del mare.

di Saverio Di Giorno

I problemi di Magorno mettono in imbarazzo più gli altri che lui, soprattutto in questo periodo. Lui sa come gestirli, lo ha sempre saputo. Forse è per questo che nessuno si azzarda a dire che potrebbe essere ritenuto corresponsabile dei reati contestati nell’inchiesta “Archimede” sulla depurazione. Magari si aspetta solo di capire in che modo rientrerà eppure sulle carte quel nome viene scritto e tanto vale dirlo prima che succeda altro. Non sarebbe impossibile.

Si diceva nessuno si azzarda a dirlo. Si aspettano ulteriori mosse della magistratura. Eppure su alcune carte il suo nome c’è. Come poteva non esserci? Se lo chiedevano tutti. Un sistema di appalti che va avanti da un decennio e la politica non ne sa nulla? Poco credibile. Tanto più che come si apprende da alcune fonti la procura ha acceso i suoi riflettori proprio a partire da quei video di cui parlammo per tempo nel momento in cui iniziarono a girare. Video che, come avevamo scritto, erano stati girati per cautela e nei quali si sentono esponenti della politica locale diamantese accusare Magorno di mazzette. Sarà su questo che la procura vuole approfondire?

Certo, questa è una notizia che non fa piacere né a destra, né a sinistra. Transitato dal Pd a Italia Viva il senatore di lungo corso ha a lungo rappresentato quella parte di sinistra legata a doppio filo ad interessi privati e spesso clientelari. La cosa riguardava tanto le cliniche private tirreniche, quanto quelle dello Ionio. Il senatore era tra i commensali de iGreco insieme all’altro parlamentare Aiello (Pd) e i soliti Ferri & Co. Come non credere che anche in quel caso le sue conoscenze e ruoli romani ebbero un peso nelle indagini.

A destra nemmeno farà piacere una notizia del genere. È da tempo che Italia Viva flirta nelle commissioni parlamentari con la Lega e ovviamente la Calabria è stato un laboratorio anche in questo. Tempo fa Iacchite’ pubblicava una lettera aperta di alcuni giovani militanti leghisti che chiedevano alla Lega di prendere le distanze; evidentemente non è andata in questo modo: ad oggi la Lega risponde ai peggiori interessi (nazionali e internazionali) ed è vicina ai potentati criminali calabresi. Ma qualcuno ricorda ancora il faccione di Gentile che campeggiava a Diamante nella scorsa campagna elettorale e le sue camminate a parlare di cemento, case e supermercati.

Chi vorrà accostare il proprio nome a quello di Magorno? Sarà per questo che Italia Viva è rimasta fuori dai giochi? D’altra parte che tirava brutta aria era intuibile. Troppo tardi ormai. Fuori dai giochi a parole perché qualche voce dice che sul retro lavora per Sabrina Mannarino (Fratelli d’Italia) e non sorprenderebbe che fosse vero con quello che rappresenta la Mannarino sui territori: un crocevia di nomi, alleanze, ruoli. I mille intrecci dei colletti bianchi 

La cosa creerà qualche imbarazzo anche a Gratteri che predica vita monastica e accorta, ma ogni estate è a Diamante a presentare un libro o a discutere di qualche indagine.

Ecco perché è importante raccontare che su alcune carte si legge il suo nome e lo hanno letto ormai decine di avvocati e protagonisti del procedimento Archimede. Anche perché non è detto che ci rimanga molto: siamo abituati a colpi di magia. Molti anni fa in una inchiesta sulla sanità qualcuno vide il nome di un esponente del PD vicino alle cliniche e tutti pensarono a lui. La cosa mai smentita non ebbe seguito. L’indagine sui Greco si è arenata nelle sabbie del Csm e nessuno sa come sarebbe andata a fine e chi ci sarebbe ancora finito. Tra le ultime cose rimane ancora un dubbio sugli omissis di ‘Re Nudo’ (e d’altra parte anche su quelli di Archimede) e qualche mese fa ci era giunta notizia che anche negli ultimi tempi erano arrivate telefonate da Roma alle forze dell’ordine. http://www.iacchite.blog/diamante-quella-lettera-che-toglie-il-sonno-a-don-magorno-di-saverio-di-giorno/  Quando lo abbiamo chiesto non è arrivata nessuna risposta. E nessuna smentita.

Stiamo a vedere. Intanto: i candidati di destra e sinistra aldilà di codici, belle parole e progetti futuristici riescono ogni tanto a pronunciarsi su situazioni pratiche ed immediate?