Mangone, Roberto Castagna rinuncia alla candidatura a sindaco

Dopo una rapida ma intensa fase di consultazioni, Roberto Castagna, candidato a Sindaco da una rappresentanza significativa della società mangonese, composta da quattro gruppi e dal PD locale, rinuncia perché ha riscontrato, durante il percorso, un abbassamento di interesse in alcuni gruppi inizialmente convinti sostenitori del progetto.

In queste due settimane di dibattito interno, mentre Forza Mangone e il PD locale hanno dimostrato una convinta adesione, nel resto dei gruppi sono emerse difficoltà di coinvolgimento e qualche perplessità sul progetto complessivo.

Un progetto che Castagna definisce di radicale cambiamento, di ricomposizione e di superamento delle divisioni presenti nella comunità mangonese e, di conseguenza, richiede una larga e consapevole partecipazione.

Dubbi e difficoltà non solo rappresentano un ostacolo di non poco conto quanto vanificano gli obiettivi e fanno venire meno il ruolo del candidato super partes che ha il compito di unire e non dividere.

Castagna, quindi, rinuncia per evitare di creare ulteriori spaccature nella società mangonese ma invita i gruppi e il PD a non abbandonare il percorso avviato, di portare avanti il programma innovativo e di garantire una forte lista capace di competere e vincere.

Per Castagna, la stragrande maggioranza dei cittadini mangonesi, da molto tempo, aspira a rompere un sistema chiuso alle novità e allo sviluppo, a differenza di qualche minoranza che persiste sul vecchio modello parafamiliare che tanti guasti ha provocato nel corso degli ultimi cinquant’anni.

Era una buona occasione per rompere definitivamente questo sistema ma purtroppo così non è stato. Per aiutare processi di sviluppo, è necessario che Mangone vada oltre.

Che superi le logiche limitative del campanile per diventare leader del Comune Unico, centro direzionale della politica di sviluppo economico e sociale dell’intera area del Savuto e interlocutore importante del Comune di Cosenza.

Tre obiettivi senza i quali rischia di essere relegato a paese marginale e inutile a qualsiasi processo di avanzamento e di sviluppo.