Massomafia in Calabria. Marcello Manna braccio destro di Pittelli: l’ultima informativa del Ros

Da Catanzaro a Vibo Valentia, da Crotone a Cosenza, tutte le cosche avrebbero avuto a disposizione uno “strumento” per aggiustare i processi: l’avvocato ed ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli. È quanto sostiene il servizio centrale del Ros dei carabinieri nella sua ultima informativa, datata 7 gennaio 2023, e depositata agli atti dell’inchiesta Rinascita Scott. In oltre duecento pagine gli investigatori del Ros hanno raccolto le dichiarazioni, da quelle più datate a quelle più recenti, di diversi collaboratori di giustizia. Ne emergeva la figura del penalista catanzarese che non solo avrebbe svolto una sorta di collegamento tra la criminalità organizzata e la cosiddetta società civile, ma avrebbe consentito al «mondo criminale di penetrare il potere giudiziario».

Pittelli era ed è ancora il principale imputato del processo Rinascita Scott e la sentenza di primo grado lo ha riconosciuto colpevole di essere intraneo alla cosiddetta massomafia calabrese e condannato a 11 anni di reclusione.

L’informativa del Ros dei carabinieri faceva emergere ancora altre imbarazzanti prove, relative alle dichiarazioni di tre pentiti, rispetto alla corruzione massomafiosa dell’avvocato Giancarlo Pittelli, e coinvolge direttamente anche l’avvocato Marcello Manna. Di lui parla il pentito cosentino Angelo Santolla e riferisce del circuito informativo sull’asse Manna-Pittelli per il clan Perna-Pranno di Cosenza. Un circuito che si è consolidato ed è andato avanti nel tempo, fino a quasi i nostri giorni, con schede di intercettazioni che riferiscono di contatti frequenti continuati per anni e fino al 2019.

Ma procediamo con ordine.

Anche SANTOLLA Angelo, sempre con riguardo alla figura di PITTELLI Giancarlo, fornisce uno spaccato del tutto in linea col dichiarato degli altri collaboratori, sebbene non si addentri in vicende strettamente connesse ad attività corruttive, ma si limiti unicamente a riferire l’atteggiamento collusivo che PITTELLI Giancarlo era risaputo avere con le cosche. Secondo il collaboratore infatti:

“Vi era una consapevolezza da parte dei nostri avvocati cosentini, a noi fatta chiaramente percepire, che l’avv. PITTELLI potesse essere quello in srado di arrivare alle informazioni necessarie. Ricordo che al predetto PITTELLI veniva dato molto credito,”, ed in particolare che le informazioni erano veicolate per il tramite di un altro avvocato con cui PITTELLI Giancarlo si relazionava, l’avvocato MANNA Marcello del foro di Cosenza “era per noi cosa risaputa che l’Avv. MANNA tramite l’avvocato PITTELLI era in grado di fornirci un tal tipo di informazioni”. Di tale “collaborazione”, SANTOLLA Angelo ne parla già nel corso di interrogatorio da lui sostenuto nel 1997, ma il discorso non venne approfondito in quella sede. È poi in quello più recente del maggio scorso, che il collaboratore fornisce il quadro della situazione:

Estratto dal verbale di interrogatorio di SANTOLLA Angelo reso in data 27 gennaio 1997 ed assunto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro Procuratore della Repubblica dote Mariano LOMBARDI …omissis…

Indagato – Ci sono stati molti episodi che insomma… specialmente quando il blitz di Pagano, erano molti gli episodi che ci diceva così, colà, infatti io ricordo che nel ’94, a Pasqua, ricordo che con Vitelli Giuseppe partimmo, partimmo appunto venendo a conoscenza che c’erano degli ordini dì custodia cautelare, partimmo il giorno Pasqua ricordo, proprio il giorno di Pasqua insomma.

Sost. Proc. doti. Toccì – E chi ve lo aveva detto?
Indagato – Ma qui furono molti avvocati, più di un avvocato che me lo riferì insomma, tra cui l’avvocato Manna.

Procuratore – Egli altri?
Indagato – E l’altro era… mi venne detto da Tommaso Sorrentino, perché lo andai a trovare a Pasqua, per le festività ricordo, e parlando del più e del meno mi disse che niente po’po’ di menob potevano scaturire, precisamente il lunedì di Pasqua, degli ordini di cattura, e per questo ricordo che partimmo il giorno di Pasqua.

Procuratore – Nel ’94 questo?
Indagato – Sì.
Procuratore – E c’erano per davvero?
Indagato – Si parlava del blitz di Pagano, perché correvano voci…
Procuratore – Ma c’era per voi pure, il provvedimento cautelare c’era anche per voi?
Indagato – Sì.
Procuratore – Questa volta era sicuro?
Indagato – Questa volta era sicuro.
Procuratore – Non c’era 1’avviso di garanzia?
Indagato – No, questo è sicuro.

Procuratore – Che stavolta era… ?
Indagato – Questo era sicuro, perché più volte ci prodigammo tramite gli avvocati di sapere, anche tramite Pavvocato Giancarlo Pittelli, ìnsomma si cercava di sapere, si cercava di sapere che indagini… com’erano le indagini, a che punto, quando erano pronte o no insomma.
Procuratore – Ho capito, va bene, cercare di sapere è una cosa abbastanza ovvia, uno cerca di sapere…
Indagato – Va bene, non era soltanto cercare di sapere, era approfondire il discorso…
Procuratore – L’importante è sapere poi…
Indagato – Cercarlo di sapere con sicurezza insomma.
Procuratore – Ecco.
Indagato ~ Era questo l’obiettivo da raggiungere.
Procuratore – E’ chiaro che ogni imputato cerca sapere qual è la sua sorte.
Indagato – Certo

Estratto dal verbale di interrogatorio di 5ANTOLLA Angelo reso in data 22.05,2021
ED ASSUNTO DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA -DDA DI CATANZARO
…omissis…

A.D.R.: Ricordo, per come mi chiedete e ho già dichiarato, che vi erano anche avvocati che ci fornivano informazioni relative a possibili blitz delle Forze dell’Ordine. Era nostra abitudine rivolgersi ai nostri avvocati difensori anche per ottenere questo tipo di notizie, lo facevamo tutti.
Sicuramente una delle fonti, in questo senso, del gruppo PRANNO, era l’avvocato MANNA. Ma in questo momento non mi sovviene un episodio specifico.

L’Ufficio dà atto di contestare in aiuto alla memoria al collaboratore di giustizia un passaggio tratto dalla trascrizione integrale del verbale di interrogatorio del 27 gennaio del 1997, reso dello stesso innanzi al Procuratore Lombardi ed al Sostituto Tocci della Procura di Catanzaro, relativo a quanto dichiarato in ordine ai Umori del proprio clan per l’imminente “blitz di PAGANO” (in ordine agli specifici passaggi oggetto di lettura si rimanda alla fonoregistrazione ed allo stralcio del verbale integrale del suddetto interrogatorio, che a tal fine si allega in copia al presente verbale di cui costituisce parte integrante).

A.D.R.: A seguito della vostra lettura della parte di interesse di questo verbale, posso dire che quanto da me detto all ‘epoca è vero, lo ricordo e lo confermo. Il nostro gruppo agiva in modo tale da sapere se dovevamo essere arrestati ovvero se c ‘erano indagini nei nostri confronti, sfruttando diversi canali. Ricordo che gli avvocati di Cosenza (che, come detto, erano una delle nostre fonti), per le indagini della DDA della Procura della Repubblica di Catanzaro, si rivolgevano all’avv. Giancarlo PITTELLI per avere tutte le informazioni possibili che potevano venire da Catanzaro e che riguardavano possibili blitz o indagini.

Il tenore della notizia quasi mai era specifico, nel senso che gli avvocati ci dicevano che sarebbe scattata un ‘operazione, ma non ricordo un ‘occasione in cui ci diedero una data precisa, oppure ci dicevano che nel nostro ambito si stavano svolgendo intercettazioni, ma non ci dicevano che c’era una microspìa in una determinata autovettura, almeno per quello che è oggi il mio ricordo. Tuttavia, si trattava di notizie riservate e che per noi avevano un alto grado di affidabilità.

Per quanto ci interessava, era da Catanzaro, dalla DDA che potevano arrivare i blitz che ci avrebbero potuto coinvolgere in questo caso. Sono in grado di dire questo perché questo è quello che è accaduto in occasione dei nostri timori in relazione agli arresti derivanti dalle dichiarazioni di PAGANO, perché con riferimento a questa nostra necessità conoscitiva, gli avvocati di Cosenza si rivolgevano a tal fine al PITTELLI, trattandosi di una indagine della DDA di Catanzaro; tra questi ricordo in particolare l’avvocato Marcello MANNA, del foro di Cosenza, con cui ho avuto rapporti diretti per essere stato difensore mio e di VITELLI e di PRANNO. Non ricordo altri casi in cuisi è verificata la necessità di conoscere notizie relative ad indagini della DDA di Catanzaro.

Ricordo che PITTELLI era un avvocato cui facevamo riferimento, dal punto di vista professionale, in caso di processi in appello a Catanzaro.
La possibilità di contattare e/o arrivare all’avvocato PITTELLI era una informazione che inizialmente circolava nel nostro gruppo criminale. Poi con il passare degli anni, a seguito delle numerose collaborazioni le spiegazioni e le informazioni interne circolavano molto meno. Io le condividevo solo con i sodali più intimi.

Ricordo che volevamo sapere all’epoca in tutti i modi del blitz derivante dalle dichiarazioni di PAGANO, ricordo che feci di tutto, unitamente ai fratelli VITELLI, per assumere anche informazioni dagli ambienti criminali su tale imminente blitz e sul luogo ove potesse nascondersi lo stesso PAGANO. Difatti voglio specificare che quando indico il “blitz di Pagano” intendo indicare sia il relativo possibile blitz delle Forze dell ‘Ordine, ossia la certezza di dover essere arrestati, nonché la certezza dell ‘inizio della collaborazione con la giustizia del predetto PAGANO, che però al momento non ricordo da chi ci fu data. Mediante i nostri canali, con il tempo, abbiamo cercato di ottenere informazioni su entrambe le vicende. Che io sappia, la stessa notizia poteva essere stata assunta sempre mediante i suddetti canali, ovvero quello degli avvocati e delle Forze deII’Ordine, nei termini che ho prima specificato. Cercavamo di addivenire alla conoscenza anche delle dichiarazioni specifiche del collaboratore PAGANO.

A.D.R.: Vi era una consapevolezza da parte dei nostri avvocati cosentini, a noi fatta chiaramente percepire, che l’avv. PITTELLI potesse essere quello in grado di arrivare alle informazioni necessarie. Ricordo che al predetto PITTELLI veniva dato molto credito. Non sapevamo attraverso quali canali si attivasse il PITTELLI, ma dalle parole dei nostri avvocati era evidente che fosse lui la persona in grado di ottenere un certo tipo di notizie.

A.D.R.: La certezza di quanto appena detto ed il mio ricordo si legano sicuramente dalla vicenda PAGANO, ovvero da quello che poi effettivamente abbiamo saputo, ossia la conferma dell’operazione e la cognizione sicura della collaborazione di PAGANO. Io ho avuto ovviamente rapporti diretti con l’Avv. MANNA che era il mio avvocato, per cui anche io ho insistentemente chiesto a lui questo tipo di notizie e, a seguito della mia insistenza, lui mi diceva che avrebbe provato a chiedere all’Avv. PITTELLI, dal momento che le notizie che mi interessavano riguardavano l’ambiente giudiziario di Catanzaro; questo succedeva con me come con altri del nostro gruppo. Come ho detto, PITTELLI veniva spesso nominato anche nei processi di appello, peraltro era un buon avvocato, ma nel caso delle notizie che cercavamo ovviamente il discorso era diverso. Queste cose, necessariamente, ce le raccontavamo anche tra di noi, peraltro l’avv. Marcello MANNA difendeva sia me, sia VITELLI, sia PRANNO, per cui queste notizie tra noi circolavano ed era per noi cosa risaputa che PAvv. MANNA tramite l’Avv. PITTELLI era in grado di fornirci un tal tipo di informazioni.

A.D. (dell ’Avv. COLOSIMO) R.: Per come mi chiedete, non ricordo se i temi affrontati nel verbale che mi avete letto sono stati successivamente affrontati in altre verbalizzazioni eJo nei processi. Ribadisco che quanto da me detto comunque corrisponde a verità
A.D.R.: Preciso che in quel periodo io ed il mio gruppo organizzavamo anche appostamenti per “prendere” PAGANO, avendo prima il timore e, successivamente, la certezza della sua collaborazione; ora non ricordo chi per primo ci diede questa certezza, ma la notizia ci arrivò certamente attraverso i canali che sto descrivendo.

A.D.R. : Il circuito informativo MANNA-PITTELLI fu senz’altro da noi attivato in occasione della vicenda PAGANO e sicuramente qualche notizia ci è tornata indietro, su tale questione, da questo circuito. Quel periodo era caratterizzato da un’ansia crescente di apprendere: 1) innanzitutto della collaborazione in sé del PAGANO; 2) quindi dei contenuti delle sue dichiarazioni (soprattutto da parte di chi con lo stesso aveva consumato gravi reati); 3) la conferma degli imminenti arresti che potevano conseguire dalle sue dichiarazioni; per come espressamente mi chiedete, ricordo che fu l’avvocato MANNA, sotto nostra insistenza, a darci conferma della collaborazione dì PAGANO nonché del relativo blitz. Ritengo che lo stesso avvocato MANNA possa aver avuto conferma di entrambe le situazioni dalPavv, PITTELLI, dal momento che, su nostra insistenza, lo stesso ci riferiva che avrebbe chiesto conferme all’avv. PITTELLI.

A.D. (dell’aw. COLOSIMO) R.: Chiarisco che la ricerca del PAGANO, gli appostamenti di cui ho detto, fossero finalizzati ad uccidere lo stesso. Tale decisione era stata decretata dagli esponenti apicali del mio gruppo una volta acquisita, come ho detto, la certezza della sua collaborazione, nel senso che ricevemmo dai nostri canali una credibile conferma di tale notizia; di certo non lo avremmo eliminato sulla base di un semplice sospetto. Ricordo e ribadisco che eseguii numerosi appostamenti, anche di notte, per capire ove si trovasse il PAGANO per poi ucciderlo.

A.D.R.: Come ho detto, l’Avv. PITTELLI era un “punto di riferimento” del nostro gruppo criminale, anche per la difesa presso la Corte di Appello di Catanzaro, perché era noto che avesse le sue ‘‘strade maestre ” per raggiungere un certo scopo.
A.D. (dell’aw. COLOSIMO) R.: sicuramente c ‘erano avvocati più anziani e più esperti e bravi del PITTELLI all’epoca, ma il “riferimento ” per il nostro gruppo era lui, per quanto convengo che sia anche un bravo Avvocato.

A.D.R. Preciso che quando parlo del fatto che PITTELLI avesse “altre strade ” o “strade maestre” per ottenere risultati nei processi, o del fatto che fosse un punto di “riferimento” per il nostro gruppo, mi riferisco al fatto che tra di noi in occasioni di processi in appello si parlava della possibilità di nominare questo legale perché aveva modo di “rimediare ” situazioni processuali con modalità che andavano al di là delle sue pur elevate capacità professionali. Non ricordo alcun episodio specifico in cui noi abbiamo avuto contezza di questo, né chi di noi era portatore di questa consapevolezza, ma tra di noi (PRANNO, VITELLI che ho citato) sapevamo questo. Non so dire in cosa potessero consistere queste altre strade, ma sicuramente qualsiasi cosa che potesse portare ad un esito processuale favorevole.
…omissis…

Ciò che è stato possibile in questa sede appurare circa il dichiarato del SANTOLLA, è l’effettiva sussistenza del rapporto tra gli Avvocati PITTELLI Giancarlo e MANNA Marcello.
CRONOLOGIA TELEFONATE

Nello specchio che segue infatti, sono riportati i contatti telefonici tra i due professionisti, estrapolati dall’analisi dei tabulati del traffico pregresso sostenuto dall’utenza in uso a PITTELLI Giancarlo ed acquisiti nell’ambito del procedimento penale 2239/14 R.G.N.R. D.D.A. Catanzaro (indagine Rinascita/Scott). 

Anticipando in parte l’esposizione sui contenuti delle dichiarazioni dell’ex magistrato della Corte d’Appello di Catanzaro Marco PETR1NI – tratto in arresto al termine di un’attività investigativa condotta dalla Procura delia Repubblica di Salerno neH’ambito del proc. Pen. 6695/2018 R.G.N.R. che ha disvelato una serie di rapporti corruttivi che hanno interessato l’azione del giudice- si ritiene doveroso fare un inciso sulla posizione di MANNA Marcello.

In relazione a quest’ultimo infatti le dichiarazioni di PETRINI Marco, forniscono dati di apparente conferma alle informazioni fomite dal collaboratore SANTOLLA Angelo. L’analisi della documentazione prodotta dalla Procura della Repubblica di Salerno e trasmessa a questo Reparto con la delega di indagine del 17.11.2021, ha consentito di individuare un brano del verbale di interrogatorio cui è stato sottoposto l’oramai ex giudice in data 17.04.2020, che riporta riferimenti diretti all’avvocato cosentino col chiaro addebito (suo) di condotte corruttive.