Mazzette a Celico, il sindaco Falcone si era dimesso il 18 luglio. Due successi alle elezioni sotto il simbolo del Pd

Il sindaco di Celico Antonio Falcone, arrestato oggi dalla Guardia di Finanza, si era dimesso il 18 luglio scorso. La decisione era stata resa nota con una lettera consegnata al protocollo comunale. La decisione ed era scaturita proprio dall’indagine avviata dalla Guardia di Finanza a seguito della denuncia di un imprenditore, determinante ai fini del suo arresto (http://www.iacchite.blog/celico-arrestato-il-sindaco-antonio-falcone-beccato-mentre-incassa-mazzette/).

Sulla vicenda nei giorni scorsi si erano strette le maglie del più stretto riserbo e anche il diretto interessato si era chiuso a riccio e non aveva rivelato nulla sulla natura dell’indagine che oggi ha portato al suo clamoroso arresto. Nella lettera, Falcone aveva giustificato la sua scelta adducendo anche generici “motivi personali”. La compagine di maggioranza, gli aveva confermato la propria fiducia e riconoscendogli «capacità e onestà», auspicava addirittura un ripensamento.

Diversi esponenti dell’amministrazione comunale dichiarano di non avere notato segnali che potessero far pensare ad una iniziativa «così clamorosa». I più parlano di «un fulmine a ciel sereno», scriveva il 18 luglio Luigi Michele Perri sulla Gazzetta del Sud. L’opinione pubblica locale era già disorientata da quel giorno ed è prevedibile che lo sarà ancora di più adesso.

Falcone è stato eletto per la prima volta alla guida del comune nel 2014. È stato confermato, con larghissimo margine, nella competizione elettorale tenuta a maggio dello scorso anno. In entrambe le occasioni è stato eletto con una lista politica, sotto il simbolo del Pd.

Sin dal suo insediamento, sei anni fa, Falcone si è trovato alle prese con una serie di problematiche particolarmente delicate, che, specie negli ultimi tempi, lo hanno messo sotto pressione. La presenza della megadiscarica, contestata dalla popolazione, e i lavori di messa in sicurezza del ponte di Celico, con le proteste dell’utenza costretta a continui disagi, hanno prodotto tensioni e controversie. Proprio tre giorni prima delle sue dimissioni, col sindaco di Spezzano Sila, Falcone aveva protestato con l’Anas per i disagi sulla statale 107. Adesso il clamoroso colpo di scena culminato con il suo arresto.