Metro: Principe, lo spirito di Andreatta e il “Negroni” di Manna

dal profilo Fb di Sandro Principe

Da più anni sosteniamo che l’ingresso in Rende della metropolitana leggera è sbagliato, assurdo; peraltro, comporta una maggiore spesa di milioni di euro ed un tempo di percorrenza, per raggiungere l’Unical, che viene allungato di almeno 25 minuti.
Anche un alieno si renderebbe conto della assurdità di percorrere il desertico tratto finale del Viale Parco cosentino sino all’ultima rotatoria, costeggiare successivamente il Parco Nicholas Green e poi entrare a Rende dal ponte del Parco Robinson (De Luca). Senza contare che la Metro, per sbucare innanzi a Metropolis sulla ex SS19, deve superare due curve a 90 gradi. In queste condizioni chi prenderebbe la Metro da Cosenza per arrivare all’Unical?

Lo stesso alieno capirebbe che a Rende è necessario entrare dalla porta principale e, cioè, dal Campagnano.
Tre dei quattro protagonisti di questa vicenda decidono di interpellare lo spirito di Andreatta. Al tavolino parlante si siedono il coriaceo sindaco di Cosenza, il contestato Rettore ed il sig. INGINOX, detto anche Sughero di Acciaio (un ingegnere buono per tutte le stagioni, sempre a galla come il sughero ed inossidabile come l’acciaio).

Lo spirito di Andreatta batte sette colpi sulle lettere che formano la parola “NEGRONI” e suggerisce di portare questo messaggio al sindaco di Rende. L’Archstar Occhiuto ed il Sig. INGINOX fanno finta di non capire che lo spirito di Andreatta suggerisce di passare da via Negroni per entrare a Rende dal Campagnano. Il Rettore non capisce davvero.

Recapitato il messaggio al sindaco di Rende, questi pensa e dice: “Anche Andreatta ha saputo che il mio pensiero lo esterno davanti ad un “Negroni”. Ritengo che Andreatta suggerisca di prenderci un aperitivo. Siete tutti invitati al Bar Borromeo. No, scegliamo un altro posto. Il Borromeo ha chiuso!”.