Minniti incatena Oliverio: non sono ammesse pagliacciate contro il governo

Mancano 4 giorni all’annunciato incatenamento di Palla Palla davanti Montecitorio per protestare contro il governo Gentiloni, per la sua mancata nomina a commissario della sanità in Calabria.

Un annuncio, a dire la verità, caduto nel vuoto e che non se l’è filato nessuno. In primis Renzi, poi il ministro Lorenzin, a seguire Gentiloni, a ruota il consiglio regionale, e per finire Minniti. Che dalla Leopolda è stato chiaro: non si accettano pagliacciate da fronte interne al PD, contro il governo. Men che meno incatenamenti e cazzate simili. Il PD in Calabria deve restare unito sotto l’egida di Renzi, almeno fino a che esiste. Non c’è spazio per ribelli e barricate. O con noi o contro di noi. Fine del discorso.

E il messaggio a quel beone di Palla Palla, che si crede uno statista, è arrivato. Ha capito di essersi infilato in un tunnel senza via d’uscita e cerca di correre ai ripari convocando per domani un’assemblea dei sindaci per discutere proprio di sanità. Una sorta di ripiego in vista della scadenza, che a questo punto non sa più come affrontare, dell’incatenamento. Palla Palla prova a mostrare muscoli non suoi, con la speranza che qualcuno a Roma ci caschi. Come se Minniti fosse il primo arrivato e non conoscesse la situazione politica in Calabria. La verità è che Oliverio, oltre ad essere un mediocre, sperava nell’appoggio di qualcuno di potente, oltre alla solita Madame Fifì, in questa faccenda delle catene, un aiuto che però non è arrivato. Anzi è stato praticamente scaricato da tutti, persino da Giudiceandrea che si è presentato alla Leopolda con ritrovato spirito renziano.

Mi piacerebbe sapere se l’idea della catene è stata sua o gli è stata suggerita. Una trovata geniale che, come abbiamo già scritto, non può che portare Palla Palla ad un bivio: o la rottura con il PD oppure la totale sottomissione a Minniti/Renzi. Non ci sono alternative per Palla Palla. Del resto è stato lui stesso, guidato dalla sua profonda ignoranza, a cacciarsi in questo bel guaio. E non si illuda chi pensa, come Madame Fifì, di sfruttare questa situazione a proprio vantaggio, magari “infilando” nella contrattazione al ribasso, a cui sarà inevitabilmente costretto Oliverio, un bel posticino al femminile nel listino bloccato – una sorta di premio di consolazione per la mancata nomina a commissario alla sanità e la rinuncia alle catene – perché questo non avverrà mai. Perché quel posto, tutto al femminile, Renzi lo ha già destinato.

P.S. per Madame Fifì e Palla Palla: non disperate, c’è sempre Bersani e compà Ninuzzu pronti ad accogliervi a braccia aperte.