Morra, una pernacchia ti seppellirà

“Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita”. E’ quanto aveva dichiarato a “Radio Capital” il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, esponente M5S, dopo l’arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria. Ma non è questa la parte della dichiarazione di Morra che ha offeso di più i calabresi.

“Il mio è un rimprovero -sottolinea: sarò politicamente scorretto, ma era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso”. ”La Calabria è irrecuperabile -conclude Morra-, lo è fin quando lo Stato non affronterà la situazione con piena consapevolezza”.

Da sei anni ormai scriviamo quello che pensiamo su questo cialtrone di Nicola Morra, pessimo esempio di uomo senza coglioni e politico da strapazzo. Ammanicato con tutte le forze della corruzione e del malaffare in Calabria, incapace di contrastare anche con quattro parole la borghesia massomafiosa, della quale è complice a tutti gli effetti, è il classico esempio del consociativismo politico che uccide la Calabria. Non solo, tutti sanno delle frequentazioni quantomeno discutibili dei suoi parenti che hanno reso grottesca e tragicomica la sua nomina a presidente della commissione Antimafia.

Nella marea di impresentabili che sono stati eletti alla Regione Calabria lui ne ha visto solo uno nel 2020 e ancora solo uno nel 2021 (Mimmo Lucano!) ma in realtà sono molti di più, come sanno tutti i calabresi. E il Morra, che si sente paladino della giustizia, quanti ne ha denunciato? Solo Tallini! Dunque, secondo Morra, il problema della Calabria è stato definitivamente superato? Siamo veramente alla follia. Se il problema della Calabria fosse stato solo Tallini saremmo a cavallo ma al nostro senatore quando hanno chiesto di presentare una lista di impresentabili un nome solo ha fatto, è storia ormai… I calabresi non hanno votato solo Tallini… però non abbiamo mai sentito una denuncia di Morra contro i fratelli Gentile o Morrone o contro Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio o contro tutti i boss della sanità privata. Silenzio e  vuoto totale.

Quanto al vergognoso riferimento alla malattia della Santelli, Morra ha finito per dare ragione a tutti quelli del centrodestra (finanche quelli collusi con la criminalità come il Cazzaro verde!) che gli hanno detto a muso duro quello che è: un deficiente… Ma non solo deficiente: Morra è un intrallazzato che vede all’orizzonte la fine del suo mandato parlamentare e la fine della vigna per lui e per la sua famiglia e crede che continuando a pisciare fuori dal vaso magari a qualcuno venga in mente di allearsi con lui e oggi come oggi crede di aver trovato il soggetto giusto in Luigi De Magistris, al quale abbiamo spiegato più volte chi è questo buffone. 

Non ci resta che dedicargli l’ultimo passaggio, visto che proprio oggi Morra ritorna a Cosenza con la sua Commissione Antimafia sempre più simile ad una locale di ‘ndrangheta, portandosi appresso l’ormai leggendario Giuseppe Mangialavori, braccio destro di Robertino Occhiuto, affiliato ai clan di Vibo e meglio noto come Peppe ‘ndrina. Speriamo vivamente di non vederlo in giro ma stavolta se dovessimo vederlo la reazione più dolce sarebbe quella di prenderlo a pernacchie in faccia o magari a qualche metro di distanza, visto che lo stato – incredibile ma vero – ancora gli concede la scorta. Povera Calabria nostra!