Napoli, stadio San Paolo 1990: quella notte con Maradona, Di Marzio, Marulla e… la maglia di Diego

Nella primavera del 1990 il Napoli ha vinto il suo secondo esaltante scudetto con Diego Armando Maradona, che appena qualche mese dopo ha sfiorato il secondo Mondiale di fila – quello italiano -, fermato solo da un rigore “inventato” per farlo perdere nella finale contro la Germania. Una finale conquistata ai danni dell’Italia, eliminata ai rigori e proprio al San Paolo.

Il Cosenza ha conquistato la salvezza in Serie B all’ultima giornata, a Trieste, dopo un’annata maledetta, iniziata con l’incredibile omicidio di Denis Bergamini. Una salvezza targata Gianni Di Marzio, richiamato a furor di popolo a dicembre del 1989. Di Marzio ha profondamente rinnovato la squadra per la stagione successiva. Della vecchia guardia sono rimasti solo Ciccio Marino, Gigi De Rosa e Sergio Galeazzi. Gigi Marulla era tornato giusto un anno prima e sono arrivati giovani di belle speranze che si chiamano Massimiliano Catena, Oberdan Biagioni e Paolo Tramezzani. I Lupi eliminano il Barletta in Coppa Italia vincendo in trasferta dopo i supplementari e si “regalano” il Napoli di Maradona per i sedicesimi di finale. La gara di andata, però, è in calendario il 5 settembre al San Paolo e Maradona è appena tornato dopo il Mondiale italiano: questo significa che potremo vedere Napoli-Cosenza con Diego in campo e sarà la prima volta che si ritrovano in campo Maradona e Di Marzio, il suo primo assoluto talent scout (http://www.iacchite.blog/maradona-e-gianni-di-marzio-il-suo-primo-talent-scout/).

Ma per noi cosentini in trasferta per la seconda volta al San Paolo, dopo la fugace esperienza della Serie B nel 1962 (ovvero 28 anni prima, quando tantissimi di noi non erano neanche nati!), l’unica attrazione e l’unico motivo per partire da Cosenza e vedere quella partita era lui: Diego Armando Maradona. E ne era valsa la pena, eccome se ne era valsa la pena. Ricordo benissimo di non aver staccato mai gli occhi dal campionissimo per tutti i 90 minuti. Ogni volta che toccava il pallone era uno spettacolo: era un funambolo, immarcabile da qualsiasi avversario, ma era bravissimo anche senza palla, perché capiva sempre prima degli altri dove sarebbe andata a finire.

Nel primo tempo aveva avuto due lampi di classe sopraffina: un tiro al fulmicotone dal limite dell’area e una punizione delle sue: entrambi finiti sulla traversa. E così, dopo un primo tempo a reti bianche, Diego nella ripresa con altre tre giocate aveva mandato in gol il suo grande amico Ciro Ferrara, si era procurato un calcio di rigore, che poi aveva trasformato lasciando fermo il nostro portiere e aveva fatto segnare anche Careca

Una notte speciale per noi cosentini in trasferta al San Paolo, anche perché sapevamo bene che difficilmente avrebbe giocato la gara di ritorno al San Vito e che ancora più difficilmente ci sarebbe stata un’altra occasione per vedere Maradona.

Al San Paolo quella notte c’era anche il figlio di mister Di Marzio, Gianluca, oggi giornalista di punta di Sky Sport. E la maglia di Diego toccò di diritto a lui. Ecco come la racconta.

Passa qualche anno e ci rivediamo al San Paolo: il suo Napoli batte 3-0 in Coppa Italia la squadra di papà, il Cosenza. Per consolarmi, mi regala la sua dieci. Sudatissima ma profumatissima, non so come fosse possibile. Avete presente Proust? Quel profumo mi rimanda a quel ricordo preciso: mai sentito così forte altrove. Ora quella maglia è stata lavata, ed è nel mio armadio a fianco alla seconda foto scattata con lui. Papà? Quella volta l’incontro fu molto più formale.

Le uniche fotografie di quella partita (oltre ad un filmato sinceramente “inguardabile”) conservate a Cosenza erano quelle che aveva conservato Gigi Marulla. La classica stretta di mano tra i due capitani e uno scatto nello spogliatoio con il figlio Kevin in braccio a Diego. Gigi aveva coronato un sogno e si apprestava a diventare eterno anche lui per tutta Cosenza grazie a quel gol nello spareggio di Pescara. E non sapeva ancora che gli sarebbe stato intitolato il San Vito. Esattamente come è accaduto con il San Paolo per Maradona e solo a pensarci vengono i brividi. Così come è accaduto quella notte che abbiamo visto Maradona. Oggi che purtroppo è andato via anche Di Marzio, Gianluca ha pubblicato un’altra foto di quella notte – la vedete in copertina – dove si vedono bene il mister, Gianluca e i dirigenti di allora Fausto Aquino e Ventura Lamacchia ma si intravede anche l’inconfondibile sagoma di Diego. E i brividi aumentano ancora di più (g. c.)