‘Ndrangheta a Milano, le intercettazioni: “Pioltello è nostra!”

Blitz della Polizia di Stato, questa mattina, a Milano. Gli agenti, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo lombardo, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diverse persone che farebbero parte della ‘Ndrangheta e di Cosa Nostra. Tra i centri colpiti dal blitz, anche il ‘feudo’ di Pioltello.

Le accuse

Sono state emesse ordinanze di custodia cautelare nei confronti di diverse persone ritenute responsabili – a vario titolo – di numerosi reati che includono l’associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura, tutti aggravati dalla contestazione della mafiosità.

Il ‘feudo’ di Pioltello

La complessa attività investigativa svolta dai poliziotti della Squadra Mobile milanese ha fatto luce sulle dinamiche della Locale di ‘ndrangheta di Pioltello, nel Milanese, feudo indiscusso delle famiglie Maiolo/Manno e sulle attività criminali di un altro soggetto riferibile alla famiglia di Cosa Nostra dei Pietraperzia (EN) collegata ai Rinzivillo. Le intercettazioni sono chiarissime: “Pioltello è nostra”. “Non puoi aprire una locale a Pioltello”, ha detto uno degli indagati, intercettato, “è roba nostra“.

Polizia in azione a Milano, intercettazioni
Polizia in azione a Milano, intercettazioni

Secondo blitz in poche settimane

Quello di stamattina è il secondo grande blitz nel corso delle ultime settimane in Lombardia. Il 22 novembre la Polizia di Stato si è mossa nell’ambito dell’inchiesta “Vico Raudo”, che dopo oltre un anno di lavoro ha permesso di assestare un duro colpo alla famiglia Bandiera. 49 gli arresti firmati dal gip Stefania Donadeo su richiesta del pubblico ministero Alessandra Cerreti della Direzione Distrettuale Antimafia. Tra i reati contestati anche l’associazione a delinquere di stampo mafioso e il traffico di sostanze stupefacenti. L’inchiesta era  partita nella primavera del 2021 ed ha interessato il clan Bandiera che controlla la cittadina di Rho.