‘Ndrangheta e turismo. Il silenzio di Occhiuto e tutte le verità nascoste. Il ruolo dei Tour Operator

E LE STELLE STANNO A GUARDARE. COSA DOVREBBERO CHIEDERE IL PRESIDENTE OCCHIUTO E IL SINDACO DI TROPEA ALLA TUI GROUP E NON SOLO

Il presidente Occhiuto, nonché titolare della delega di assessore al Turismo, sulla operazione Olimpo ad oggi non ha proferito parola. In queste circostanze servirebbero sempre parole ferme e anche azioni conseguenti. Occhiuto, in qualità di rappresentante della Calabria ne avrebbe di cose da dire, da fare e da chiedere. Ma resta muto ovvero “deve” restare muto. Zitto e mosca, si diceva una volta.

Partiamo dalle parole chiarissime di Gratteri, che commentando l’operazione ha dichiarato all’Agi: “Stiamo parlando di una organizzazione mafiosa e di una ‘ndrangheta di serie A che controllava tutta l’attività turistica di Tropea e centri limitrofi e l’indotto di queste attività, con connessioni che portano fino alla Germania, attraverso anche la compiacenza di enti pubblici. Infatti – ha rilevato il procuratore di Catanzaro – qualcuno degli indagati aveva delle connessioni con la pubblica amministrazione e con la Regione Calabria. Quindi un’operazione molto seria. Crediamo di aver dimostrato, questa notte, un sistema capillare e sistematico di controllo di tutte le attività alberghiere e turistiche di tutta la provincia di Vibo Valentia e in particolar modo di Tropea e i paesi vicini. La ‘ndrangheta chiedeva la tangente per qualsiasi attività, finanche il controllo sul porto di Tropea, con tangenti da 20mila euro al mese”.

Nell’operazione Olimpo non vengono coinvolte né la Tui group, né l’hotel Labranda Rocca Nettuno di Tropea appartenente  alla Meeeting Point Grobal Tourism. Siamo davanti a due giganti del mondo del turismo, tra i primi quattro grandi operatori turistici europei. La Calabria deve molto a loro visto che operano nella nostra regione da decenni con investimenti importanti.

L’ hotel Rocca Nettuno è un prestigioso hotel storico di Tropea intorno a cui ruota l’attività turistica della Meeting Point e la Tui ha aperto in Calabria due strutture importanti: il villaggio Tui Magic life a Pizzo Calabro e la Tui Blue Tropea a Ricadi. Grazie a loro, e non solo, da aprile a tutto ottobre arrivano migliaia e migliaia di turisti dalla Germania e dai paesi nordici e dall’est Europa. Arrivano grazie a collegamenti aerei di linea e a voli charter previsti per buona parte dell’anno. Tutto ciò è stato possibile per la bellezza del nostro mare e della nostra terra, ma anche grazie ai notevoli contributi elargiti dalla Regione Calabria ad iniziare dalla cosiddetta legge charter. In pratica un contributo che viene dato dalla Regione Calabria sulle spese di trasporto in base alle persone trasportate nella nostra regione.

Più volte abbiamo sottolineato nel corso di questi anni alcune opacità e la presenza di imprese sconosciute tra quelle che hanno percepito i contributi nel corso degli anni. In più, per evitare il tetto del contributo di 200 mila euro posto dal de minimis si è permesso l’ escamotage di inviare più richieste da società diverse appartenenti allo stesso groppo.

Così sembrerebbe aver fatto anche la Tui. Su questo aspetto  ci aiutano le parole di Calafati, rappresentante della Tui in Calabria, in una intercettazione e riportate anche da altri organi di stampa: «Per quanto riguarda la legge charter – spiega l’imprenditore vibonese a Lucy Ling, rappresentante del gruppo tedesco inviata in Calabria come ulteriore referente – c’è una nuova procedura che loro hanno messo in piedi… invece di fare una sola richiesta charter, poi… ne facciamo due! Mi segui? Perché le tratte aeree comunque e le compagnie “Tui Uk”, “Tui Germania” o “Tui tutto quello che è” comunque… sono compagnie separate, non devono essere unite! Chiaro? Perché sennò loro fanno confusione…».

Sembrano dettagli, ma in ballo ci sono cifre forti: «200 mila euro per il numero di compagnie – scrivono i magistrati di Catanzaro – in cui il tour operator avrebbe frazionato il proprio vettore». Per questo Calafati insiste con la rappresentante venuta dalla Germania: le offerte da presentare, anche se provenienti dalla stesso gruppo, devono essere separate per entrare nel bando e le cose devono essere fatte per bene. «Dobbiamo innanzitutto dividere, io per questo ti ho chiamato – dice ancora Calafati – dividere la legge charter. Perché il bando lo stiamo seguendo, lo sto seguendo in diretta e… ne ho parlato anche con Tui Germania… il bando ci vuole un po’ di tempo ancora… e prima che noi partecipiamo al bando, anche li devo capire quanti milioni o quanti soldi ci sono sopra».

Torniamo a ripetere che bisognerebbe fare chiarezza sull’intera materia e precisiamo che  non c’è alcun reato contestato su questo argomento.

DOMANDA AL PRESIDENTE OCCHIUTO

Dalla vicenda esce fuori una scelta preferenziale per i grossi Tour Operator. Dare la possibilità ad uno stesso group di presentare più richieste li favorisce enormemente rispetto a piccole agenzie calabresi e italiane che ne vengono penalizzate. Tante piccole agenzie che hanno organizzato dei gruppi per la Calabria sono state escluse in questi anni dai contributi della legge charter. Su questo primo aspetto Occhiuto ha il dovere di chiarire. 

IL PIANETA TUI

Ci sono invece delle vicende pesanti in cui il pianeta Tui è coinvolto pur non essendogli contestato alcun reato. Nell’operazione Olimpo il direttore pro tempore Manzoni Miranda Paolo Cesare del villaggio Tui MAGIC Life è vittima di un tentativo di estorsione in ben cinque casi. Ecco la storia, in estrema sintesi. La Tui prende in gestione nel 2019 il complesso immobiliare turistico/alberghiero ex Napitia di proprietà della Garden Sud srl, capitale detenuto dalla società Garden Villas srl, società riconducibili ai fratelli Stillitani. I quali danno in gestione il villaggio alla Tui e poi, sempre in base all’ordinanza del Gip, mettono in atto verso il direttore del villaggio dei tentativi di estorsione al fine di far assumere delle persone sospettate di essere vicine alla ‘ndrangheta nella struttura. In più, di aver fatto pressioni sul direttore per dare la gestione  della lavanderia ad un’altra loro società, la Plumeria e alla Kairon srl, vicine alle cosche locali di ndrangheta. Non solo: il personale fatto assumere come custodi mette in atto delle nuove azioni di estorsione verso il direttore del villaggio chiedendo la gestione esclusiva dei servizi di facchinaggio e anche di transfert dei clienti e un pestaggio e un mezzo sequestro  di un autista per bloccare un pullman del Calafati.

Ma  il massimo che sfiora l’incredibile è che Vicenzo Calafati referente della Tui in Calabria e titolare dell’agenzia “Destinazione Calabria” non trova di meglio che tentare un’estorsione, secondo l’ordinanza Olimpo, verso il direttore del villaggio della Tui stessaNell’ ordinanza del Gip si legge: ’Il Direttore Manzoni Miranda Paolo Cesar in sede di interrogazione dichiarava ai magistrati di aver temuto per la propria incolumità dal momento che il Calafati stesso, con toni chiari ed in qualità di emissario di una famiglia di “ndragheta egemone sul territorio” gli aveva comunicato pretese estorsive da parte di quest’ultima sotto forma di denaro, corrispondenti alla somma di euro 10/15 mila che lo stesso avrebbe dovuto versare per la tranquillità di tutti”.

Siamo al teatro dell’assurdo che purtroppo in terra di Calabria diventa realtà, ma questo per il momento è l’ipotesi dei magistrati e la verità ce la dirà il proseguimento della vicenda giudiziaria.

Noi ci fermiamo ai fatti che pongono delle domande che prescindono dall’aspetto giudiziario. E’ mai possibile che la Tui, estranea all’indagine, di tutto questo non ne sapesse nulla? Come mai questa eventuale  distrazione sulla gestione di un importante villaggio come il Tui Magic in Calabria ? Sarebbe interessante sapere che grado di autonomia ha il direttore di un villaggio nel decidere le assunzioni, l’affidamento di servizi e di lavori a terzi. Dall’ordinanza abbiamo anche saputo che Calafati chiese ad Anastasi di verificare la situazione del mare sporco a Pizzo, telefonando all’Arpacal e chiedendone un comunicato, perché preoccupato dalle possibili iniziative del direttore del villaggio: “…scrive in Germania, scrive qua, scrive là… sì sì  il pericolo è questo”. Come è possibile che un direttore pronto a scrivere in Germania  per il mare sporco non avverta la necessità di informare la direzione centrale della Tui su episodi di gran lunga piu’ pesanti ? Ah Saperlo, Saperlo!

HOTEL ROCCA NETTUNO

Nell’articolo pubblicato qualche giorno fa ( http://www.iacchite.blog/tropea-ndrangheta-e-turismo-i-diavoli-di-malebranche-e-la-preziosa-carta-igienica-del-rocca-nettuno/ ) abbiamo raccontato di episodi apparentemente minori di taglieggiamento verso piccoli imprenditori. Vi abbiamo raccontato della mazzetta sulla carta igienica e sulle uova e alimenti. Il bello o meglio il brutto è che questi taglieggiamenti avvenivano verso fornitori non di un piccolo villaggio a conduzione familiare, ma verso i fornitori dell’hotel Rocca Nettuno, di proprietà di un gigante mondiale come la Meeting Point. Nell’ordinanza del Gip si denuncia: “Le condotte degli imputati sono connotate da metodi che attingono alla forza intimidatrice della mafia e alla loro idoneità a coartare psicologicamente la vittima, ciò sia in ragione del fatto che il sodalizio di appartenenza eserciti il controllo su tutte le attività imprenditoriali ed economiche della zona e, quindi, si arroghi di volta in volta il potere di far accedere o di escludere i vari imprenditori dalle forniture alle più importanti strutture ricettive del tropeano, sia per essere stato il fatto commesso da appartenenti all’associazione ndrangheta sta di San Gregorio d’Ippona (il Giofrè) ed a quella di Tropea (tutti gli altri).

La domanda che vorremmo porre all’hotel Rocca Nettuno. Come è possibile che ‘ndranghetisti da paese possano intimidire e lucrare sulle attività indirette della vostra struttura? E anche alla Meeting Point, proprietaria dell’Hotel Rocca Nettuno, completamente estranea all’indagine, vorremmo chiedere: che attività di selezione e controllo pensano di mettere in atto per prevenire e stroncare simili attività di taglieggiamento e di pressione ?

OCCHIUTO DOVE SEI?

E  infine  torniamo al ruolo delle istituzioni, della Regione Calabria e del suo presidente Occhiuto, ma anche del Comune di Tropea e del suo sindaco Macrì, come del comune di Pizzo Calabro e del suo sindaco Pititto. dei parlamentari, dei consiglieri regionali eccetera eccetera.

In questa nostra riflessione abbiamo cercato di individuare, in base all’indagine Olimpo, il problema della pervasività della ‘ndrangheta nel Vibonese e in tutta la Calabria. Abbiamo parlato del ruolo dei grandi Tour Operator internazionali nello sviluppo economico della nostra realtà e il loro ruolo propulsivo per la crescita. Abbiamo posto anche delle domande e degli interrogativi, che non vogliono minimamente infangare il prestigio della Tui e del Rocca Nettuno. Anzi, vogliono essere uno stimolo per migliorare la loro attività e presenza. I problemi posti non riguardano solo loro. Si tenga conto che lungo la costa di Tropea sono presenti i maggiori operatori nazionali: la TH RESORT, FUTURA VIAGGI, VOIHOTELS, FRUIT VIAGGI, ATELIER VACANZE, GB VIAGGI.

Le nostre domande sicuramente non riceveranno risposta, ma se quelle domande fossero poste dal presidente Occhiuto e dai sindaci Macri e Pititto certamente si potrebbe aprire una fase nuova per studiare azioni e interventi volti a stabilire regole stringenti per la selezione delle imprese a cui affidare la fornitura di beni e servizi, e sulla selezione del personale stesso all’interno delle singole strutture. La Regione Calabria ha questo compito: di chiedere rigore e severità a tutti, di studiare un decalogo vincolante per tutte le imprese che operano sul territorio calabrese. Se avesse un minimo di amor proprio per la nostra terra, dovrebbe anzitutto aprire la bocca su quanto sta avvenendo e poi convocare un bel tavolo con tutti gli operatori turistici internazionali e nazionali, con i sindaci, i presidenti di provincia, Prefettura, Associazione degli industriali e commercianti per stabilire un decalogo di comportamenti virtuosi. Coinvolga in questa azione anche tutte le procure, la Guardia di finanza e perché no anche Nicola Gratteri. Ma Occhiuto la massomafia ce l’ha in casa a Vibo e se è stato eletto non deve certo ringraziare i calabresi onesti, che per la stragrande maggioranza neanche sono andati a votare. Di conseguenza, non può aprire bocca sull’inchiesta di Gratteri e men che meno convocare tavoli. Di questi tempi, è meglio chiamare qualche medico cubano che sfidare gli amici degli amici.