‘Ndrangheta, Gratteri rivela: “Abbiamo anticipato l’operazione di 24 ore per una fuga di notizie”

Nicola Gratteri, introducendo la conferenza stampa per la maxioperazione Rinascita-Scott, ha parlato con grande enfasi dell’importanza di “una giornata storica non solo per la Calabria”.

“Questa indagine – ha aggiunto – di fatto è iniziata il 16 maggio del 2016 quando mi sono insediato qui a Catanzaro. Era importante avere una strategia, un sogno che potesse dar vita ad una rivoluzione. Volevo smontare la Calabria come un trenino Lego e poi rimontarla… cambiando persino le stanze dell’ufficio… E ringrazio la professionalità dei miei ragazzi, li chiamo così perché sono tutti giovani e straordinari. Io ci ho creduto subito, sin da quando, il giorno dopo il mio insediamento ero a Rebibbia per interrogare Mantella con Falvo e Bombardieri…”.

“Il problema più grosso che abbiamo avuto – ha proseguito Gratteri – è stato quello della fuga di notizie, che ci ha fatto ballare per un anno… Questa operazione doveva prendere il via domani mattina: molti degli arrestati, tuttavia, erano riusciti a saperlo e allora ieri sera siamo letteralmente impazziti e abbiamo deciso di anticipare tutto… Siamo riusciti a coordinare tremila carabinieri in questo senso e posso tranquillamente affermare che abbiamo compiuto un miracolo”.

“Sapevamo – ha aggiunto Gratteri – che il boss Luigi Mancuso tornava da Milano e sapevamo che non l’avremmo più visto. Gli uomini del reparto speciale del Gis sono saliti sul treno e l’hanno tenuto sotto controllo per tutto il viaggio e non se ne è accorto. A Lamezia non ha neanche capito cosa succedeva, è stato preso e portato via in caserma”.