Nuovi guai a Calabria Verde: tutte le piroette di Palla Palla e Mariggiò

Palla Palla e Mariggiò

Nuovi guai a Calabria Verde

Cambiano i direttori d’orchestra ma non cambia la musica a Calabria Verde.
Infatti, dopo il finto addio del leggendario O’Principale di tutti i truffatori, al secolo Paolo Furgiuele (per onor di cronaca continua a girare indisturbato nei corridoi con il suo sodale Allevato ed aspettando il rientro di San Giuseppe Campanaro dalle forche caudine, con successivo esilio, dell’interdittiva), la musica la suona il pensionato, Generale Maximo, Aloisio Mariggiò, uomo di facciata del più grande suonatore di tromba, Mario Palla Palla Oliverio.

Il nostro Generale messo li per eliminare il malaffare è ormai sommerso e sopraffatto da anni dallo stesso “sistema”, che in pratica non è cambiato di una virgola e anzi si rende sempre più visibile e grottesco.
Prendete per esempio la campagna stampa contro gli incendi. Migliaia di euro elargiti in maniera clientelare a tutti gli organi di stampa (a noi di Iacchite’ non li hanno neanche proposti questi soldi palesemente “sporchi”…) per sensibilizzare il cittadino alla lotta agli incendi. Risultati, però, ahinoi, pari a zero visto come ha bruciato la Calabria da giugno a ottobre. Ma la “campagna” serviva solo ad ammiccare agli organi di stampa per favorire la campagna elettorale del grande Palla Palla? Sono in molti a dire che è così… ma andiamo avanti. Passiamo alle cose serie.

Arrivano notizie su una inchiesta molto pericolosa per i vertici di Calabria Verde. Al riguardo sembra tutto molto riservato, viste le entrature del Generale Mariggiò nella caserma dei carabinieri di Cosenza. L’indagine in questione riguarderebbe la morte di un operaio forestale, ucciso da un fulmine nel Catanzarese durante il servizio di vedetta per il contrasto degli incendi e colpirebbe al cuore proprio il Generale maximo Mariggio, due dirigenti dell’ente strumentale e diversi funzionari per non aver dotato l’operaio degli indumenti previsti per legge e non aver previsto un riparo per lo stesso.
L’indagine è andata molto avanti e per non subire pressioni dell’ex comandante dei Carabinieri di Cosenza e Catanzaro è stato affidata alla polizia giudiziaria di un altro corpo. Le ipotesi di reato sono molto gravi: omicidio colposo e concorso in omicidio colposo.
Mancu li cani.

Ma purtroppo non finisce qui.
Perché – come più volte dimostrato – ci sono molte orecchie a Calabria Verde e molti occhi che hanno visto lontano. Infatti in prossimità delle Regionali sembrano pronti nuovi incarichi dirigenziali a Calabria Verde. Vediamo se li indoviniamo? Saranno tutti nomi che gravitano nel mondo di Palla Palla? Tutto lascia pensare che sia così. Ci sarà qualche moglie di sindaco del Catanzarese firmatario della lettera per la candidatura di Oliverio che lavora alla Regione? Sarà dirigente un sindaco del Crotonese anche lui solidale del mitico Palla Palla? Ci sarà un funzionario tutto affari e garbugli della Regione Calabria? E qualche funzionario banderuola?

Tornando a Mariggiò, qualcuno ha inviato al procuratore in letargo ovvero Nicola Gratteri una denuncia dettagliata su Oliverio e Mariggiò nella quale si mettono in evidenza le incongruità della nomina del Generale alla guida dell’ente, sulla durata dell’incarico, sul compenso e sulle competenze dello stesso.
Infatti Palla Palla si è dimenticato del Regolamento Regionale che impone che in caso di commissariamento di un ente strumentale della Regione Calabria il commissario deve essere un dirigente regionale, il quale non percepisce stipendio supplementare per una durata di 6 mesi rinnovabili una volta sola.

Invece a Calabria Verde abbiamo un pensionato dei carabinieri che percepisce circa 8 mila euro, sta li indisturbato a non far nulla da più di 3 anni e non produce nessun atto ma paga solo stipendi per evitare guai con gli “operosi” operai di Calabria Verde.
Ci sono, insomma, tutti gli ingredienti necessari per un abuso d’ufficio e Palla Palla rischia grosso anche perché è recidivo, visto il caso Gioffrè dell’ASP di Reggio.
Forse c’è stata una elusione delle procedure concorsuali poiché il Generale non poteva partecipare al Bando per Direttore Generale (ancora ad oggi non si hanno notizie sulla sua pubblicazione)? Forse è proprio così e dopotutto un pezzo di pane da 8 mila euro al mese non si nega a nessuno. Specie se è un Generale in pensione e ha tanti amici carabinieri…